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be politic!. da tempo cerco di mettere insieme un post dedicato a rob mazurek e più in particolare alla exploding star orchestra, ma continuo a tergiversare, così nel frattempo ci ha pensato enrico bettinello su all that jazz con un bel pezzo dedicato al loro ultimo stars have shapes di cui condivido in pieno le considerazioni meglio dunque concentrarmi sulla mia scaletta ormai a cadenza decisamente anarchica – molti riascolti e qualche vecchia-nuova scoperta (come il concerto di sun ra per la cometa kohutek: soprattutto dal vivo, il grande maestro difficilmente delude gli affezionati) una sottolineatura particolare merita il disco di charlie haden con la sua liberation music orchestra /
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ascolti e riascolti / pleasure is not hedonism vagamente demotivata dallo scarso apprezzamento e dall’inesistente dibattito (pur sapendo che sul web è la regola), questa settimana compilo l’elenco dei miei ascolti più significativi senza aggiungere i consueti commenti, o indicazioni in merito ai diversi dischi / anche i link ai brani scelti per ora sono sospesi – chi è interessato sarà certamente in grado di provvedere in autonomia a tali approfondimenti / la ricerca e la stesura dei contenuti richiedono tempo – per questa ragione arrivo fino al punto in cui il tempo impiegato comincia a non arricchirmi ulteriormente, ma è vanamente dedicato a persone non interessate – e lì mi fermo
enjoy the music!
angelica sanchez / life between – 2008
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ancora buona musica, finalmente anche classica e contemporanea che mancavano da tempo nei miei ascolti recenti /
una interessante riedizione di mahler firmata matthew herbert che fa parte di una serie di lavori della dg dedicati alle riscritture (non tutti perfettamente riusciti, a parer mio) e un toccante disco di meredith monk per sola voce e bicchiere di vetro (potete ascoltarlo integralmente su you tube) / prosegue la mia indagine personale nel perimetro incerto della musica contemporanea, con molti dubbi e riserve nei confronti della cosiddetta “musica colta” (permane un che di novecentesco in questa musica, al punto di chiedermi cosa sia “il contemporaneo” e cosa corrisponda realmente al nostro presente in termini musicali) per rimanere nelle contaminazioni più classiche un disco abbastanza recente di don byron con i bang on a can, che fonde sonorità più astrattamente moderne con dissertazioni jazz / anche in questo caso una dose rassicurante di classe e la versatilità oramai comprovata del clarinettista newyorkese /
augurandomi che qualcuno legga queste note spelacchiate e che ne tragga beneficio, torno alla mia estate autunnale che non ha mai veramente smesso le mezze maniche °°°°°°°°°°° david sylvian / gone to earth – 1986
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ascolti piuttosto variegati continua l’approfondimento di musiche improvvisative in ambito jazz, ma avverto sottopelle un certo bisogno di novecento, ed allora mi predispongo ad ascolti più classici, o meglio dire, più classicamente novecenteschi tra ieri ed oggi ho già dato spazio alla musica da camera di bartòk e ravel, ma presumo ci sarà ben altro da mettere in scaletta la prossima volta molto interessante il disco di bill frisell interamente dedicato alle opere di gherhard richter, decisamente inusuale ripetto alla gamma stilistica cui ci ha abituati il chitarrista, che qui si impegna a percorrere una vena più vicina alla musica contemporanea colta / assai riconoscibile, oltre naturalmente alla chitarra del leader, anche il violoncello di hank roberts / (ottima e completa questa recensione di ruckert) a qualcuno con una più spiccata propensione per la musica indie piacerà senza dubbio l’ultimo lavoro di woodpecker wooliams, che a dire il vero ho trovato piuttosto noioso / purtroppo (o per fortuna) non ci sono ancora video pubblicati su youtube ma qui è possibile ascoltare i brani in streaming
a.davis+j.robinson / cerulean landscape – 2010 .
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i dischi questa volta non sono tanti (ne ho ascoltati di più, ma alla fine per il blog compio un’inevitabile quanto drastica selezione), tenendo in conto il fatto di pubblicare la scaletta con grande ritardo / la cadenza settimanale si dis-perde nella vaghezza della stagione che non si assesta, ma in compenso gli ascolti sono stati molto variegati
ho scoperto gruppi e musicisti di grande valore, in particolare luciano cilio che proprio non conoscevo (eppure ne avevano scritto su nazione indiana qui) / musicista scomparso nei primi anni ottanta ha lasciato un unico lavoro di grande spessore (rieditato da die schachtel nel 2004 ma purtroppo esaurito) altra notevole scoperta riguarda la third ear band, storico gruppo tuttora in attività che ha realizzato i suoi lavori a partire dagli anni 70 e che produce un genere complesso e difficilmente definibile, con intarsi che rievocano continenti lontani e accenni di jazz e progressive / per chi un minimo ne mastica ricordano molto da vicino un gruppo italiano -ahimè poco conosciuto- gli aktuala*, attivi negli anni settanta e poi scomparsi dalla scena (annoveravano tra i componenti anche trilok gurtu, percussionista piuttosto noto sulla scena rock-jazz internazionale) * ultima interessante scoperta ma ancora da approfondire, attraverso un sito che propone ascolti dal mondo del jazz nella sua accezione più estesa: anthony davis, pianista e compositore che spazia dal jazz a dissertazioni musicali più vicine alla musica contemporanea del secolo scorso, come si può apprezzare ascoltando gli esempi pubblicati qui
nel frattempo la val di susa vive le sue ore peggiori (potrebbe andare peggio di così?) e le nostre forze dell’ordine rivelano per l’ennesima volta (ma non era bastata genova?) la loro brutale inadeguatezza resistenza!
aktuala / la terra – 1974 (1)
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settimana intesa di ascolti ri-ascolti e approfondimenti molto spazio a steve coleman ed al jazz modale ma anche qualche classico del pop e frequenti incusrsioni nel contemporaneo bilancio positivo anche per la musica quindi, non solo per i referendum! |
anthony braxton / five pieces – 1975 ♥♥♥
anthony braxton / six monk’s compositions – 1988
anthony braxton w. derek bailey / first duo concert 1974 – 1996
(the) beatles / white album – 1968
conjure / muisc for the text of ishmael reed – 1984
conjure w. cab calloway / stands in for the moon – 1988
exploding star orchestra / we ar from somewhere else – 2007 ♥♥♥ (1)
fred frith w. ensemble modern / traffic continues – 2000 ♥♥♥ (2)
john coltrane / a love supreme – 1964 ♥♥♥
(the) king crimson / lizard – 1970
keith tippett / in concerto solo – trieste, ottobre 2010
rob mazurek / calma gente – 2010 ~
steve coleman & five elements / black science – 1991
steve coleman & five elements / curves of life – 1995
steve coleman & five elements / harvesting semblances and affinities – 2010
steve coleman & five elements / on the edge of tomorrow – 1986
steve coleman & five elements / resistance is futile – 2001 ♥♥♥ (3)
sun ra / angels and demons at play – 1963
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quasi due settimane di ascolti questa volta rientra l’elettronica d’annata insieme a qualche parentesi rock e uno spazio speciale ha meritato la piccola retrospettiva dedicata a eric clapton & Co. sotto forma di cream e blind faith nel frattempo ho di nuovo la tosse .
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