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sono giornate di sole e di riunioni
ed anche se ho l’influenza è comunque piacevole uscire
attraversare la città nell’aria tiepida e piena di luce
ho cucinato i muffin – avevo una gran voglia di fiori, così ci ho messo della farina di mandorle e qualche cucchiaio di sciroppo di sambuco, quello dell’azienda pecol di raveo (altro…)
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l’estasi si accompagna con l’arrestarsi momentaneo di tutte le cose
un fermo immagine al centro del quale succedono le nostre sensazioni
I
quando il primo sorso di tè scende lungo la gola già mi sento meglio
è un benessere immediato, un momento rassicurante in cui tutti i riferimenti sembrano assestarsi
ci sono le volte (purtroppo oggi non è una di quelle) in cui la miscela resituisce una bevanda perfetta: è il miracolo del gusto conchiuso nel perimetro esiguo di una tazza inglese (vecchia pottery che mi accompagna da oltre un decennio, ormai sbeccata in più punti ma sempre cara – come una compagna, come un libro che ci piace più di altri o una coperta già vissuta ma ancora calda)
così stretto ed intimo il connubio con il rito del tè che spesso preferisco il silenzio ad ogni musica di sottofondo e lascio al sapore intenso e mai zuccherato l’intero spazio e l’intero tempo della degustazione
II
sono uscita in bicicletta per far stampare alcune cartoline
mi ha sorpresa la giornata tiepida e piena di sole, tanto che ho dovuto togliere la cuffia e sbottonare il giaccone / la monotonia della pioggia intensa dei giorni scorsi si trasforma in ricordo e la memoria lo smaltisce velocemente
anche in questo caso preferisco assaporare completamente il clima inatteso e la luce morbida che entra nella stanza prima del tramonto, e per non perdere neanche un raggio di questo bel sole raccolgo le tende a pacchetto fino in alto
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