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le cose cambiano senza cambiare
stagione in cui molti partono
blog che si rivoltano come materassi messi a prender aria
la possibilità di scendere fino al mare provoca sgomento
uno sgomento gentile, ritroso, da signorina imbranata
per ora solo ambulatori, cucina, mail e fare la spesa
so cosa sia galleggiare dentro l’acqua verde
una specie di miracolo
l’idea che l’inverno possa tornare mi è insopportabile
marina
le piccole creature rigraziano :)
è stato un week end di pioggia
il catalogo è un regalo di un’amica tornata da new york
non ho mai dovuto occuparmi del lato scomodo delle cose
c’è sempre stato qualcuno che provvedeva, e che oltretutto mi tirava fuori dai guai
non so perchè oggi scrivo questo, ma in fondo anche in occidente per lungo tempo è stato così
forse a molti non piace l’immigrazione perchè ha rivelato definitivamente il lato più faticoso e difficile del (nostro) mondo
perchè abbiamo sotto gli occhi tutti i giorni quelli che sbrigano le faccende peggiori
quelli che puliscono là dove sporchiamo e abbiamo sporcato senza preoccupazioni di coscienza
adesso per far funzionare le cose bisogna finalmente anche noi affondarci le mani, faticare, aspettare
soprattutto non si deve continuare a pensare che le cose inestetiche e difficili accadranno altrove
eppure – c’è chi ancora sogna solo borsette e profumi
quando attraverso la campagna non mi sento di contraddire tutto questo
ma so bene che osservare un campo da una corriera e attraversarlo a piedi son cose diverse
a me camminare in mezzo alla natura provoca ancora una intensa vertigine
perchè in quei momenti nessuno provvede e nessuno mi protegge
–
durante l’ultima settimana il grano non è più biondo – ha cominciato ad arrossire
le macchine hanno reciso molte spighe lasciandole a terra ad asciugare
certi colori intensi ricordano van gogh
la parola terra ha molti odori e una consistenza che varia di giorno in giorno
.
parole / elias canetti
I
non c’è (più) niente di intimo nella scrittura quotidiana
niente che possa o debba destinare a un diario privato
II
zone d’ombra e di luce – pare non vi sia una così netta distinzione in me
mentre fuori, l’estate provoca tagli drastici – e scalda
+
il suo giardino selvaggio, i semi di huayruro e quella rosa sul balcone, fluorescente nella foschia ….
110610 1232 nel bel mezzo della fioritura estiva c’è qualcosa che invecchia i pensieri (anche loro) non portano il busto – sono incorreggibili ma il caldo provoca uno stato di sospensione – attenua le prospettive la normalità di ogni oggetto risalta nella canicola iperrealista + poi torno, e scopro per caso parti di città dove ti sembra di essere altrove + credo che alcune canzoni di andrew bird mi piacciano perchè ricordano le atmosfere musicali tipiche di beck ai tempi di mutation + sigmar polke 1941-2010 R.I.P + |
a volte capita che pranzi all’aperto, dopo la scuola uno di quei locali dove un tocco di estro e sapienza rende speciali anche i piatti più semplici poi ci sono i profumi della campagna, l’odore del fieno, il ronzio dei primi insetti estivi lentamente, con il gonfiarsi della luce, torna la voglia di lavorare a nuovi disegni |
la corriera nuota in un mare d’erba don’t worry baby – appoggia la testa e chiudi gli occhi tanto di qui non passa nessuno e non si spendono parole { parentesi } e mentre dormivo il grano ha cominciato ad imbiondire
+ una pagina dedicata alle cianografie su kiwilicious (thank you fabrizio!) un post dedicato ai tiny books su the post family (thank you ina!) |