Blog Archives

.
09-063
calamandrei03
.
la scorsa settimana sono stata con un’amica al centro balducci, per un incontro autoconvocato di insegnanti che intendono manifestare contro la riforma in atto / da tutta la provincia eravamo solo una quarantina, la maggior parte già di ruolo e impiegati (non io, purtroppo, ma tant’è)
abbiamo parlato per circa due ore delle posizioni da prendere nei confronti delle direttive interne (rifiuto delle ore in esubero per favorire nuove assunzioni, annullamento delle gite) e per organizzare la protesta pubblica che avrà luogo a udine mercoledì pomeriggio in centro, segnalata da uno smilzo volantino stampato con l’aiuto della cgil
c’è un’atmosfera trattenuta e timida – nessuno ha il coraggio di essere ottimista e di esagerare, di questi tempi / credo che non sappiamo più come si fa, ad esagerare, o solo pochi se lo ricordano

penso a franco arminio, in questi giorni sul tetto dell’ospedale di bisaccia insieme ad alcuni altri per dire basta al malaffare e alla cattiva gestione del territorio e dei beni pubblici / penso a chi fa lo sciopero della fame, a chi per il lavoro ha messo in gioco la vita e la sicurezza
nonostante tanti esempi ancora sotto gli occhi, la maggioranza di noi ha paura, si è abituata a una sicurezza e a una traquillità indifferenti che sono difficili da lasciare indietro / io stessa scrivo questo post quasi senza cuore, con distanza – e soprattutto senza speranza
non è il governo a togliermi l’ottimismo – i governi passano, cambiano, si alternano
è proprio la gente che mi avvilisce, lo stato degli animi –  mi faccio paura da sola nella mia ritrosia accidiosa
è la condizione culturale del mondo che sgomenta, la patina di benessere apparente che priva tante persone del lume della ragione e della capacità di pensare in termini collettivi / sono i professionisti troppo impegnati a scarabocchiare nei loro studi, o lontani per viaggi di cultura, professionisti che scrivono solo sulle riviste di grido e organizzano eventi mondani e poi alle manifestazioni o ai sit-in non si vedono perché il tempo è denaro / è vedere i blog grondanti belle immagini, anche quelli amici, che non si scompongono di fronte a quanto succede a pochi metri di distanza dai loro tavoli da disegno (oggi in svezia vince il primo partito xenofobo nella storia della democrazia, per fare un esempio, e mi pare un atroce passo indietro, una misura evidente di come stanno messe le cose)
io stessa passo le giornate a cincischiare, a mettere insieme foto piacevoli e disegni sfiziosi nel tentativo di sbarcare il lunario, mentre tutto va a rotoli, tutto, fuori e dentro, va – a – rotoli
a cosa serve questo rimescolare segni se non cambiano le cose?
dove si applica l’impegno e come si esplicita nel lavoro creativo?
ho domandato questa cosa infinite volte su questo e su tutti gli altri blog tenuti nel corso degli anni ma nessuno risponde, nessuno – non c’è partecipazione, se non dove lo sfizio impera
e quelle che un tempo erano le persone in rete capaci di scrivere e di ribaltare le prospettive con poche parole ora tacciono, invecchiano, sbiadiscono – e lasciano i loro spazi virtuali (qui è proprio vera e tangibile, la virtualità) a impolverarsi nel silenzio
le professoresse e i professori pensano a insegnare diligentemente ma poi non si sporcano le mani, perché non si deve rendere la protesta politica, ed invece la protesta è e non può che essere politica!
abbiamo paura di esporci nella nostra forma politica perché non sappiamo più quale sia, e perché temiamo di perdere proseliti e partecipazione / ma con di fronte una tornata elettorale troppo vicina e senza sinistra (sentivo addirittura di un paradossale avvicinamento di alcuni del pd al partito di fini – ma dove siamo arrivati??), forse sarebbe il caso di farla, una rivolta politica, senza mezzi termini, senza le maschere cui ci hanno abituati vent’anni di benessere diffuso e superficiale

vivere una protesta politica significherebbe riavvicinarci a una chiarezza di intenti, e capire in prima persona quale debba essere la forma del compromesso necessario – significherebbe capire quali partiti sono in grado di aderire realmente alle nostre necessità ed a quelle della democrazia / la cultura gioca un ruolo fondamentale in tutto questo perchè probabilmente è l’unico strumento che genera consapevolezza / tra poco torneremo a riempire le case di libri di polisitrolo come quelli che si trovano nei negozi di arredamento, e in fondo lo stiamo già facendo, perché una buona parte dei libri che pubblicano e che noi leggiamo sono di polistirolo e non servono a imparare a pensare, al contrario sono manuali della dimenticanza e dell’oblio, così come tutte quelle musiche piacevoli e soft, o quelle assordanti da discoteca che impediscono di parlare, o quelle foto sbiadite e tutte uguali che imitano la nostalgia che piacciono tanto a ragazzi e blogger
la differenza è che ci vuole tempo per far sbiadire i ricordi, e che quando quei ricordi sono importanti non possiamo dimenticarne il valore così in fretta – non possiamo arredare il presente di apparenze e lasciarci inebetire dalle piacevolezze infarcendo di superlativi bugiardi e futili i nostri discorsi
questo è un tempo senza superlativi, senza appigli, è un tempo così scarno e difficile che se lo vedessimo senza maschera prenderemmo davvero paura / i libri e la cultura in generale dovrebbero servire a demolire il mascheramento, l’abbellimento posticcio e frivolo, e non a fortificarlo come invece succede
e c’è bisogno di parlare, di guardare gli altri e di ascoltarli, c’è bisogno di vivere la dimensione comune anziché quella domestica protetta e distante / non c’è democrazia senza sacrificio e questa nostra democrazia non sarà possibile senza rompere i televisori e dunque – probabilmente non sarà possibile

a scuola continuano gli esami / interminabili giornate compilando scartoffie
pranzi frugali con alcuni colleghi e la moleskine sempre aperta accanto ai registri
alcuni dettagli velano la malinconia di fine anno

la bandiera americana l’ha portata uno bravo
mentre io ho riempito una pagina con tanti pupazzetti colorati
e stamattina una collega è arrivata con un insolito regalo per me
viene da un negozio che si chiama big sur!

le parole invece, provengono dal sonno …

+ lyle lovett

+ anche lei con van morrison (sempre da astral weeks)

059-06-2010
060-06-2010
061-06-2010

bigsur

la corriera nuota in un mare d’erba
don’t worry baby – appoggia la testa e chiudi gli occhi
tanto di qui non passa nessuno e non si spendono parole 

{ parentesi }
oggi ne ho portati alcuni a giocare a pallacanestro
il campetto decrepito sta proprio a ridosso dei bastioni cinquecenteschi invasi dal muschio
prof,  con quella fascia tra i capelli sembri rambo ( … )
– storia e storie –

e mentre dormivo il grano ha cominciato ad imbiondire

dotted

0510-076
0510-077
0510-078
0510-079i
0510-080

+

una pagina dedicata alle cianografie su kiwilicious (thank you fabrizio!)

un post dedicato ai tiny books su the post family (thank you ina!)

dal manifesto di ieri

Ora un insegnante che denuncia cosa sta accadendo nella scuola pubblica (tagli insostenibili, 40 ore di lezioni formali spacciate per tempo pieno, test Invalsi in cui non viene rispettata la privacy dei bambini, e chi più ne ha più ne metta) «strumentalizza le istituzioni», farebbe dunque meglio a «candidarsi se vuole fare politica» e per tanto meriterebbe delle sanzioni, come ha minacciato in una circolare riservata il dirigente dell’Ufficio scolastico regionale dell’Emilia Romagna. E’ quanto afferma il ministro dell’Istruzione Maristella Gelmini, sostenendo di condividere e sostenere «pienamente l’operato del direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale dell’Emilia Romagna, Marcello Limina, che ha invitato tutto il personale della scuola a osservare un comportamento istituzionale». La «bomba» era scoppiata ieri grazie al coordinamento di insegnanti di Modena Politeia, che ha diffuso la circolare con cui si invitano i presidi a «sensibilizzare il personale della scuola sul corretto comportamento da tenere con gli organi di stampa». Ma non solo: nella circolare si chiede ai presidi di ricordare che addirittura è improprio «indirizzare ad alte autorità politiche o amministrative diverse dal loro diretto riferimento gerarchico documenti, appelli o richieste». Insomma: se sei un insegnante non puoi rivolgerti al presidente della Repubblica perché salvi la scuola pubblica. Tra le norme citate dal dirigente regionale per sostenere la sua posizione, anche quella in cui si prevedono «sanzioni disciplinari». Censura? Ma per carità, Limina si dice «consapevole che l’amministrazione ha il dovere di dialogare», e per tanto invita i dirigenti scolastici ad aprire sul sito dell’ufficio territoriale una «casella e-mail». Gli insegnanti di Modena in un comunciato hanno già chiesto le dimissioni del dirigente, ma lo stesso ha fatto ieri la Cgil Flc. Mentre le parlamentari del Pd Bastico e Ghizzoni annunciano interrogazioni urgenti sul caso.
(ci. gu.)

scuola

frammenti / frane

/
attraverso una terra che non mi parla – a cui non parlo.
separati in casa procediamo in direzioni disgiunte –
(mi sento meglio quando viaggio attraverso le sue campagne)

//
nelle ore buche vago per i corridoi – uso il telefono per scattare alcune foto
mi serviranno per ricordare – una sanzione di noia ma anche di verita’

///
continua a piovere a frammenti – fa freddo
verso sera si apre uno squarcio di sole, arancione come un tuorlo

////
mi vengono in mente libri e parole – poi dimentico

/////
le frane – per via delle radici troppo deboli

dotted

0510-024
cancelli
0510-026
0510-027
0510-029
0510-028
0510-030
0510-032
0510-025

(parole – carlo levi)

scorrono giorni senza aprire un libro – impercettibilmente più vuoti
il treno è veloce – il viaggio di un quarto d’ora
non c’è tempo sufficiente per concentrarmi sulla lettura o sul diario
+
inaspettatamente – sono i bambini più fragili a usare la parola verita’
moscerini che masticano un elefante – tesori friabili e piccole magie

dotted

ps
la cinquecento era parcheggiata proprio di fronte alla porta di casa
le parole sono di roland barthes

0410-041
0410-042
0410-040
0410-043
0410-046
0410-044
0410-045

ricevo in posta da francesco una sconcertante notizia che non penso abbia bisogno di commenti, circa le ultime proposte della ministro gelmini in materia di programmazione …

se ne parla anche su femminismo a sud

.

senza-resistenza