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I

il primo sorriso dopo vari giorni è sorto spontaneo mentre durante la notte scorrevano le immagini di un documentario sui grandi pianisti del blues firmato clint eastwood
a un certo punto eastwood chiede a pinetop perkins (sono seduti entrambi al pianoforte) di suonargli un brano “alla pinetop” e l’arzillo vecchietto di colore (born 1913 – ndr) risponde che gli piacerebbe ma che no, da quando ha ricevuto una coltellata al braccio non suona proprio più come una volta!
(… e lo dice come se parlasse dell’artrosi o del gomito del tennista)
.

II

nel frattempo, grazie a battiti scopro altre facce del blues, e durante l’intervista a dave soldier trasmessa qualche giorno fa ascolto una canzone dove il passato rauco e remoto della musica nera si mescola a sfumature metropolitane più vicine nel tempo  – la voce particolarissima che sembra di bambino è in realtà quella di lorette velvette, chitarrista e cantante dei the kropotkins, mentre quella da vecchio bluesman appartiene al violinista charlie burnham
(prima di guardare il video della performance dal vivo consiglio un ascolto alla cieca)
.

the kropotkins
truckstop girls

You don’t know the darkness in my heart
summer days drain down in coffee grounds
read a cold destruction in my eyes
feel pealing thunder from the skies

and I rock and I roll
and I roll a big stone on your grave

Truckstop girl will paint her face and fire her grill and burns you off my mind
Heavy wind with heavy water now avoid the trooper’s daughter baby take your order any time

Truckstop girls

know every lie avoid her eyes and any driver here
Heavy wind with heavy water now keep your eyes on the quarter
watch it watch it watch me disappear

and I rock and I roll
and I roll a big stone on your grave

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