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building unexisting architectures
parole e percorsi in progress dallo spazio immaginato
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(ha cominciato a scrivere i suoi diari in terza persona)
stanca degli oggetti, di collezionarli nella memoria
come se il mondo fosse un grande museo di cose graziose
e non un mappamondo politico ancora sconosciuto /
la responsabilità di intendere il dolore dell’uomo
la supera sempre di una minima distanza – è un miraggio penoso
qualcuno suona – vive la dimensione complessa della strada
trovando nell’anarchia una risposta che lei reputa semplificatoria
perché sente il richiamo controverso delle regole complesse
il verso umano e sofferente dei grandi numeri
delle smisurate uguaglianze che le gonfiano il cuore
she spreads gold – digitale – luglio 2010
paper dress poetries and some more dresses on Issue #18 of PLATEFORM magazine!
a short interview with a good selection of recent works
alcuni dei miei esperimenti di poesia sartoriale ed altri paper dresses sono online nel nuovo numero
di PLATEFORM magazine che contiene anche una breve intervista!