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prima che fosse estate
il tempo prosegue nell’incertezza di un corpo che risponde con fatica, approfittando poco del presente e dei suoi splendori nascosti dietro ogni angolo dell’incredibile città che ha il privilegio di abitare
si accorge di non aver enunciato, di non aver sancito il passaggio in modo chiaro, di non aver pubblicamente esultato o declamato. ma come scritto sopra sono mesi affaticati, e il fiato sempre corto, scarso e bruciante, costringe a un razionamento continuo delle energie rimaste
ha fotografato per frammenti, di corsa, si è sporta dai finestrini e dai davanzali, per cogliere malamente aspetti di un panorama incantato più che incantevole. ha finto di stare in piedi perfettamente quando in realtà barcollava, potendo contare sulla disattenzione generale e non tanto sulle sue doti recitative.
così, degli ultimi mesi, può raccontare solo il caldo agli occhi e le nostalgie, il senso di ansia per un orologio sempre in corsa mentre osserva un perenne fermo immagine esistenziale. come scriveva a fine estate tra i disegni, camminare con la sabbia fino alle ginocchia…
attraversando un mondo cui non sa se potrà mai appartenere davvero
è difficile riprendere dopo una lunga pausa … mai contenta? + . |
la parola di questi mesi è vecchiaia
inconciliabile crasi tra congedo e felicità
in carnia è caduta la neve
c’è un silenzio che si sostituisce alla vostra presenza
si frappone come una vetrina che taglia il mondo
se(le)ziona e separa il me dal voi
in una condizione del genere si finisce per morire di fame – si sa
quando ci sarà un giorno libero che sia libero veramente?
(per i nuovi biglietti da visita)
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mixed moleskine / disegni a matita modificati in digitale – 13×21 cm – 2013 (altro…) |