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privilegio di poterla ancora festeggiare

c’è stato anche il tempo per una camminata in prà castello
tanto per smaltire la torta e gli gnocchi di zucca



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I
mentre cammino – in strada lo stesso profumo che usciva dalla cucina della casa paterna (non lo stesso, in effetti, ma uguale)
profumo di sughi consistenti e di spolert – pane lasciato ad abbrustolire nel cassetto laterale della stufa insieme alla teglia rotonda di stagno con le pere che caramellavano

la parola quasi sempre è nostalgia
ed in effetti mi trovo a ricordare, ricordare, incessantemente – vivo immersa nel pensiero di quello che non c’è più, le cose perdute, sperimentando uno struggimento che a tratti diventa particolarmente acuto, quasi un dolore

II
un mondo invaso dalle badanti
come facevamo prima?
probabilmente ci prendevamo cura personalmente dei nostri anziani, senza alleggerire il carico

mia madre nel sogno partiva per andare ad assistere una zia malata – non ce la può fare, pensavo, lei già cosi avanti con gli anni, a prendersi cura di un’altra vecchia
ognuno dei miei sogni sembra essere un modo per andare incontro al destino dei commiati, un modo per avvertirmi, un training sfaccettato e metaforico del congedo – dei congedi

 

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she is getting older

 



era una bambina / è ancora bambina
she was a baby there / she is still a baby

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negli ultimi giorni abbiamo avuto giornate tiepide, accoglienti e luminose – come se fosse ancora estate
ma il tempo adesso sa cambiare repentinamente  ed oggi l’aria è già più fresca, nonostante il sole /
anche il mio umore è instabile – ed il corpo sembra scricchiolare per gli sbalzi del clima

ieri è venuta a trovarmi – i suoi passetti fragili e gli occhiali sempre storti :)
l’ho portata a spasso nel quartiere – pensavo di regalarle un paio di pantaloni, ma non ha voluto

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il fatto è che probabilmente le persone vogliono vedere immagini di belle case e vestiti graziosi – leggere parole allegre, pensieri minimi come didascalie, accondiscendenti / vogliono piatti grondanti cibi sfiziosi, sapienti sfocature, residenze glassate e paesaggi che tolgono il fiato / vogliono leggere di vite straordinarie – cercano spunti per il loro guardaroba e per arredare il salotto
anche la banalità deve sembrare elegante, ben ombreggiata, servita con un contorno di verdure fresche, magari …

io non sono capace né voglio proporre niente di tutto ciò

la mia vita è spesso noiosa e si svolge in una periferia qualunque e priva di particolari attrattive di una città mediocre / abito una casa semplice e molto disordinata, e presto poca attenzione all’arredamento e sempre meno anche al vestiario / mi affeziono alle cose, lascio che mi invecchino intorno e addosso, come pelli gregarie, o protesi – mi stanno a cuore il benessere delle persone, la giustizia politica, la cultura
amo perdermi nell’ozio di ore lunghe e vuote ma so che è un’attitudine intraducibile, una sorta di assenza personale che non provo nemmeno a raccontare

questa mia vita è tradotta nel blog sotto forma di immagini spesso ripetitive e frammenti che si incollano a un calendario intimo – parole, musiche, presenze, ephemera … una perenne idiosincrasia nei confronti degli ornamenti e dei vezzi borghesi e un’incorreggibile antipatia nei confronti di chi fa le cose meglio di me

+
le foto invece, scattate mercoledì in occasione di una visita a casa dei miei (con passaggio in ospedale)

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… si tratta di granturco – a dire il vero

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malinconie dolci e la parentetica fortuna di rimanere fermi – per un poco – anche nel movimento
… il viaggio che si ripete moltissime volte è per caso una forma di immobilità?

] tra i sogni, quello ricorrente dell’altrimenti [

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