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con il vecchio telefonino – andando a scuola
questo post è dedicato a rita che mi legge sempre e si preoccupa quando non scrivo da un po’ di tempo :)
[ nell’ultima foto in basso a destra il bellissimo bar-libreria upstart crow di san diego california – se a udine ci fosse un posto del genere la vita in città sarebbe più sopportabile ]
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è stato il mio regalo di compleanno in ritardo di una settimana, concedermi una pausa seduta da zoe food, un piacevole ristorantino scoperto per caso mentre gironzolavo per le strade di trieste, in prossimità della cavana
cibo vegano e vegetariano, una ricca selezione di tè (finalmente servito anche con latte di soia o di riso), ottimi dolci di giornata / atmosfera informale e arredo scelto con cura – luci basse compensate dalle grandi vetrine frontali
jazz classico di sottofondo a un volume accettabile
un posto dove si dimentica la fretta
consigliato: si
solo poche ore, ma la giornata era bellissima e piena di sole
anche se dalle mie foto parrebbe una cittadina come tante, cividale è invece un piccolo centro fondato all’epoca dell’impero romano (forum iulii) e carico di storia
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da qualche mese ha aperto in via manin, in pieno centro, un piccolissimo negozio che vende prodotti a chilometri zero ed altre prelibatezze / è uno spazio minuscolo gestito con cura e con un estro che ri-fugge piacevolmente i parametri stanchi e patinati del commercio udinese lo riconoscete facilmente per l’asse da stiro fuori l’ingresso, su cui vengono appoggiate le cassette e i cesti con i prodotti di giornata prezzi onesti e ottima scelta – io ci compero anche la farina per il pane del sabato!
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visita notturna a gradisca per decidere i primi dettagli di un’installazione sonora
(darò qualche consiglio per la sistemazione delle luci)
sarebbe perfetta e sufficiente, la luna tonda e spettrale dell’altra sera
e le colline che baluginavano di paesi lontani
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la stagione dei fiori piano cedeva il passo a quella del verde selvaggio e arrogantemente profumato che occhieggiava intenso dai finestrini del treno / la sera prima già sapeva che la rugiada del mattino le avrebbe bagnato gli stivali fino alle caviglie, ma era contenta di poter ancora camminare a passo svelto per i sentieri che attraversano i bastioni, per poi imboccare le consuete strade perimetrali fino alla scuola
ogni scorcio esprimeva familiarita’ |