a pordenone faceva un caldo africano e sembreva di trovarsi ancora nel cuore di un’estate promettente e infinita
la mia scaletta prevedeva quattro incontri a cadenza oraria partendo alle tre con giorgio agamben per concludere con la presentazione della corposa monografia di electa su gino valle curata da pierre alain croset e luka skansi / nel mezzo ci sarebbero stati, pur stretti, vittorio gregotti prima e successivamente antonio scurati insieme a giorgio vasta, questi ultimi alla fine esclusi senza specifiche ragioni, forse il caldo eccessivo e la stanchezza che hanno reso necessaria una pausa rinfrescante in attesa dell’ultimo incontro, che si è rivelato purtroppo il più deludente, consegnandomi a un rientro carico di frustrazione per non aver ricevuto le risposte che speravo /
sarebbe stato certamente meglio ascoltare scurati e vasta rinunciando alla retorica e farraginosa moderazione di alessio princic che ha vanificato la possibilità di farci spiegare dagli autori la genesi della recente e corposa monografia su gino valle, per intendere se e in cosa si differenzia metodologicamente dalla precedente (curata dal solo alain croset ed uscita nel 1989) incentrando invece le sue domande su una frammentaria analisi di opere e tematiche /
ma queste considerazioni si fanno sulla via del ritorno, mentre si aspetta un treno che ha quasi due ore di ritardo a causa della manifestazione veneziana contro la lega che ha invaso i binari sul ponte della libertà (un ritardo accettabile, dunque, se non fosse che alle 21 comincia lo sciopero e i treni si fermano) in una stazione affollata dove tutti sfogliano libri e mangiano gelati, e sembra di trovarsi ancora su una banchina agostana di quelle trafficate per l’onda vacanziera che fermenta nella calura
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