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passaggio attraverso architetture immaginarie
– strutture formate con parole senza tempo
– spazi dell’astrazione privati del sonoro
– assemblaggi del disordine che proseguono in totale autonomia
dire addio – lasciando le porte socchiuse, più per blanda pigrizia che per ottimismo / mentre gli errori diventano tatuaggi e non si lavano, inutile sfregare
le stanze possiedono storie che lei non è più in grado di vedere o di sentire / ma le storie ci sono (incistate, sottocutanee) – costante tramestìo di polvere e insetti / avventure inenarrabili precluse agli animi ipovedenti
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- foto
- sebastiano vassalli (R.I.P)
- paolo ventura (infinite city)
- foto
- camilla engman
- st: luciano berio
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non ti impressionano più questi silenzi ostinati – sei piuttosto allenata
riesci a non muovere la mascella verso la parola per ore intere
il significato del bisogno ora si collega a cose e persone in modo diverso da prima
e l’immobilità fa sembrare tutto più in ordine, la situazione sotto controllo
[ perdita del confine già labile tra illusione e certezza ]
le briciole si ri-formano velocemente – pare diventata la tua preoccupazione recente:
continuare a spazzare granelli dalle superfici, ossessionata dall’inutile
mettere i ritagli di carta insieme ad altri ritagli
coltivare forme minime di affinità e immaginare cortei di ritagli, di briciole, di bucce
osservi in silenzio il linguaggio delle cose, la loro misteriosa multipla disciplina
altre società – altre storie
costruzione minima di romanzi personali
scritti sulla superficie indecisa degli oggetti
chi garantisce che l’immobile sia certo?
[ perdita del confine già labile tra illusione e certezza ]
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lascia le briciole alle loro capriole – si mette a cucinare
nella sera incipiente la casa esiste solo dentro i coni rassicuranti e caldi delle lampade accese
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alcuni impegni per le prossime settimane
il futuro va costruito ma non sono molto brava in questo gioco
annullare una vacanza per potersi comperare una nuova macchina digitale
scacchiera di memorandum – memorandum a scacchiera
adesso mi posso alzare con calma, quando il sole invade il perimetro del letto…
giugno è quasi finito / niente più scuola (= nostalgia dei campi)
Se veniste da queste parti
Prendendo qualsiasi strada, partendo da qualunque posto,
In qualunque ora e in qualunque stagione,
Sarebbe sempre lo stesso: vi toccherebbe spogliarvi
Dei sensi e della ragione. Non siete qui per verificare,
Per istruirvi o soddisfare una curiosita’
O per fare un rapporto. Siete qui per inginocchiarvi
Dove la preghiera è stata valida. E la preghiera è più
che un’ordine di parole, l’occupazione cosciente
Della mente che prega, o il suono della voce che prega.
E quello per cui i morti non trovavano parole, da vivi
T S ELIOT – #4 – little gidding
- burnt norton
- east cocker
- dry salvages
- little gidding
no – nessun disegno
vivo perlopiù senza prendere coscienza della complessità, della sospensione
quello che pare compiuto è in realtà un discorso mozzo ….
- homo fugit velut umbra – stefano landi (l’arpeggiata – cristina pluhar)
- primavera?
- wittgenstein
- 2002
- questa mattina
- derrida
- brunelleschi?
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