Blog Archives

I
dolcemente – tutta questa stanchezza
le palpebre pesanti la pelle salata e una voglia di frutta
e di luce dove ritagliare un mondo di stanze in penombra

tendo le mani brune
e dentro un frutto – o un insetto insonnolito

la camicia è così leggera che puoi disegnarmi tutta in controluce
il vento l’attraversa come l’acqua una garza

II
il viaggio fu circondato da temporali
una illuminazione violenta sopravviveva, solare, per la logica del contrasto

gonfia come quei campi saturi irrigati di luce riflessa
il verde umido e fresco riempiva gli occhi,
e il petto le si splamava tutto intorno per un transfert di fertilità è bellezza

 

era l’estate – stava per finire

Audio clip: é necessario Adobe Flash Player (versione 9 o superiore) per riprodurre questa traccia audio. Scarica qui l’ultima versione. Devi inoltre avere attivato il JavaScript nel tuo browser.


(altro…)

il concerto si è tenuto nell’auditorium della scuola media per via del maltempo /
la stessa scuola nella quale fui chiamata parecchi anni indietro per la mia prima supplenza / non la ricordo come un’esperienza positiva – anzi, per una serie di ragioni interne ed esterne alla vita didattica, si trattò di un periodo faticoso e psicologicamente debilitante

tornare è stato strano, ad ogni passaggio dello sguardo era come sollevare dei teli e ricordare, quasi fossero trascorsi solo pochi giorni / l’edificio era stato donato al comune dagli americani dopo il terremoto e così e rimasto, andando a sbiadire le sue lamiere / nel cavedio centrale adesso cresce l’erbaccia e c’è un’aria di abbandono che non dipende propriamente dalla chiusura estiva /

aspettando che arrivassero i musicisti ho approfittato dei vetri sporchi e opachi per scattare alcune immagini, all’ora in cui la luce si disperde velocemente, subito prima che faccia completamente buio

il concerto, bellissimo – ha riscattato in poche ore i mesi infelici vissuti là dentro e mi son sentita più libera – dai muri e dalle persone
sono più forte – ho pensato – e mi sono rivolta completamente alla musica

Audio clip: é necessario Adobe Flash Player (versione 9 o superiore) per riprodurre questa traccia audio. Scarica qui l’ultima versione. Devi inoltre avere attivato il JavaScript nel tuo browser.



(altro…)

[ appunti di viaggio ]

.

una parentesi soleggiata in mezzo alle piogge
linea600
le persone che vivono parlando
dentro quel fiume di parole percepisco tutto il loro stare al mondo, concentrato, come se le parole fossero stampelle e sedie e lenti di ingrandimento / (parlo, dunque sono ….)
linea600
un sole che è gioia per gli occhi
linea600
osservo chi non si vergogna oppure non ha paura di certe piccole emozioni capaci di farci splendere di gioia come creature ancora non contaminate dall’età adulta
ombra lieve in un boschetto di betulle e l’infinità di steli d’erba che picchiettano lo sguardo
* (forse solo van gogh aveva capito e perseguito una simile innumerevolezza di fili d’erba)
la città delle stelle e stelle che si insinuano nel sorriso attaccandosi ai denti – stelle marine fosforescenti nel mare misterioso della sua bocca
porto ancora una maglia di lana che lascio scivolare senza fretta
l’azzurro mi scalda – l’azzurro mi consola – una specie di mare gassoso e alto dove vado a rifrangermi, gioco a rifrangere lo sguardo e vedere parti del mondo che la grande curva nasconde
il cielo è specchio il cielo è tempo sospeso e intravvedo le stelle sante sui suoi denti trattenuti e gentili
tutto è sogno – piacevole crudele affabulazione, pigmentazione transitoria, una di quelle decalcomanie infantili che trovi distese in un velo di plastica dentro ai dolci
si stendono con l’acqua si disintegrano con l’acqua
senz’acqua rimarrebbero – come noi stesi senza cominciare, stesi e privi di un cominciamento, di una parola

dotted

09-007
09-002
09-006

esistono giorni perfetti?
talvolta il mare mi aiuta a credere che sia possibile
(le foto invece, hanno la definizione incerta del cellulare)

08-089
(altro…)

08-071m
08-076
08-077

] nel blu mi perdevo, e riposavo
ascoltando il silenzio che si faceva adulto [

il blu diventato bersaglio – ogni passo tornavo
volevo tornare e diventare bella come una ragazza
e perdere peso nel viaggio
perdere peso nell’amore risolto, nella sua corrispondenza

dotted

qualcuno ha scritto storie illegibili
sui muri scrostati di un edificio abbandonato
[ zollino / lecce ]


08-011
08-017
(altro…)

tornata /
le foto meno indecenti scattate durante il viaggio sono raccolte su flickr
i diari ancora tutti da sistemare (presumo ci vorrà del tempo … )

ho disegnato poco –
la canzone invece – ascoltata innumerevoli volte

dotted

(il titolo non c’entra – era per un post che poi non ho scritto)

dotted

.
then I came back from where I’d been.
my room, it looked the same –
but there was nothing left between
the Nameless and the Name.

.


08-007