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mentre procedevo il cuore mi batteva come un sordo motore dentro le orecchie. io sono io sono io sono.
SYLVIA PLATH – LA CAMPANA DI VETRO

in questo periodo alla emily dickinson i colori rappresentano un discreto espediente di sopravvivenza / non importa se siano matite o tinte digitali – qualcuno la definisce cromoterapia

(da non confondersi con qualche ribollente manifestazione di vitalità)





altri disegni recenti su flickr




cerco da giorni un frammento sul colore che accompagni alcune foto ma non sono riuscita a trovare qualcosa che corrisponda alle mie sensazioni – vorrei parlare del colore domestico, attivato dalla luce del sole che fa brillare le superfici policrome e rende intensi gli oggetti variopinti: due contenitori ermetici in pasta di vetro coperti di pois, un vecchio festone di carta, le maniglie dei cassetti, alcuni lavori prodotti negli anni passati
tutto questo ricorda un luna park, un parco-giochi in miniatura nascosto tra gli arredi che fa capolino nei giorni di sole

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parole / david bachelor