La scala d’accesso non era alta. Avevo contato i gradini mille volte, sia nel salire che nel discendere, ma il numero non l’ho piú presente, alla memoria. Non ho mai capito se si doveva dire uno col piede sulla strada, due con l’altro piede sul primo gradino, e cosí via, o se la strada non doveva entrare nel conto. Una volta in cima ai gradini, m’imbattevo nello stesso dilemma. Nell’altro senso, voglio dire dall’alto in basso, era letteralmente la stessa storia.
SAMUEL BECKETT

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*buon natale to all of you*

be back in a few days

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I
nel sogno il mostro indossava scarpe da donna con il mezzo tacco e la città poteva sembrare roma (o persino parigi) – una ville di soffitte, abbaini barocchi, e fantasmi

ma le sedie erano assommate ai bordi di una stretta strada di paese, come per una parata locale / giravo la testa e il mostro era lì, seduto alla mia sinistra a un paio di sedie da me, con le sue decolletèe in camoscio grigio che sbucavano dai  pantaloni di flanella insieme a un frammento di caviglie pelose

la sua momentanea indifferenza mi turbava più della consueta voracità, ma avevo altro a cui pensare perchè nel frattempo spettri invisibili e capricciosi mettevano in moto vecchi macchinari e spostavano oggetti in qualche soffitta polverosa di roma (o di parigi)

II
intanto i ricordi bruciano come scottature fresche, sono cartoline bollenti che non posso toccare senza provare qualche più o meno marcata forma di sofferenza

muore havel, “finisce” la guerra usa in iraq
cosa comincia?
cosa comincio?
come togliere certi mostri dai miei sogni (e perchè sono lì)?

e come lo pago l’affitto di gennaio?
“a natale regala un sorriso” – dice la banca
(forse perchè conosce il mio estratto conto)

III
pensare con i segni è (sempre più) difficile
questa indole(nza) taciturna prevede piuttosto il vuoto di pagine grigie
e tagli sottili …

[merricristmas? / fanculo]

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è da stamattina che ho un dolore allo stomaco, mi hanno detto che sono crampi, io non ci credo del tutto. io vicino al cuore non voglio sentire niente, nemmeno lo struscio di una piuma. il petto è il mio campo minato
ARMINIO
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l’unica cosa preziosa di questo natale sono due genitori molto anziani ma ancora in grado di viverlo in piena dignità psico-fisica; il resto è inutile commercio, rumore, spreco (anche lunghe camminate accidentali, qualche ninnolo magico e tanti biscotti)

la condizione umana si frappone inevitabilmente tra me ed ogni forma plausibile di felicità; ugualmente si fa del proprio meglio per galleggiare (quasi sorridenti) in una tazza di tè corretto col latte

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the carry-me-everywhere 2012 calendar is now in the shop

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en-joy!