la parola di questi mesi è vecchiaia
inconciliabile crasi tra congedo e felicità

in carnia è caduta la neve



presto nel negozio etsy (su ordinazione) questo manifesto disponibile in almeno due dimensioni (media e grande) /
prossima settimana le stampe di prova

soon in my etsy shop (made by order) this poster in 2 different sizes (medium & large) / next week will make a print test

continua a piovere, acquazzoni e temporali tra parentesi soleggiate

forse in questo post avrei preferito pubblicare alcune immagini che sapessero trasmettere l’intermittenza del clima e della luce ma quasi mai mi son trovata a fotografare nei giorni scorsi, troppo impegnata a correre di qua e di là, oppure a dormire

nel frattempo siamo governati da democristiani che si fingono santi e da mafiosi che si fingono democristiani
con buona pace di giulio andreotti

 

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a volte (anzi spesso) pare che si limitino a guardare le figure, togliendo di mezzo il ruolo causale delle parole

eppure non sono state le linee a incidere > le righe stanno: incise
(lei) pensa che siano gli apparati verbali (quelli presenti così come quelli mancanti) di ogni situazione a formare segni e ferite, a conformare il dolore

.
il progetto cui ho cominciato a lavorare in queste ultime settimane (nonostante l’accidia qualcosa ancor si muove) va sotto il nome di wardrobe of pain (guardaroba della sofferenza) ed è la prosecuzione di quanto cominciato, o meglio solo accennato, nella piccola mostra lividi tenutasi a bologna in febbraio, mostra che nel frattempo cerca nuove sedi espositive (questa volta mi piacerebbe si trattasse di uno spazio meno connotato: niente negozi, bookshops o altro – piuttosto una piccola stanza vuota e pulita, possibilmente bianca)

w.o.p sarà una raccolta di tavole e oggetti tridimensionali in carta e tela, ricamati o stampati, accompagnati da didascalie ed etichette / questi lavori racconteranno diverse gradazioni del malessere e ne descriveranno i risvolti emotivi in forma di abiti, cartamodelli e intrecci di sartorialità minimale coniugati con versi e frammenti di testo sottratti ai diari ma anche composti appositamente, in continuità con quanto elaborato per la mostra bolognese

il tutto potrebbe un domani sfociare in un progetto editoriale (forse autoprodotto e persino self-made)

(ma anche no)


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< hai davvero bisogno di tenere insieme questi fili? >
domandi adesso che sei sulla soglia

ti guardano
consapevoli di essere gli unici
e che tutti gli altri ti derideranno
o che nemmeno ti vedranno
poichè sei sgraziata e inconclusa
e non porti scrittura

tantomeno rechi la vittoria sulle cose morte
————il paesaggio che hai costruito è inefficace
————il paesaggio che prende forma in te
————è patetico


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C’è un posto dove dicono sempre vieni qui bambino
Non c’è ragione che tu pianga
Qui il lupo non riesce mai a prendere il coniglio
I capelli d’oro non imbiancano mai di dolore
———————————–[ aldo braibanti ]

.

commovente l’odore tuo che ti àncora
inesorabilmente alla perdita dichiarata
ti anticipa come un messo
ed è lento – una traccia di polvere o di fumo
quella di certi mobili, dei quadri rimossi e delle stufe smantellate

termosifoni proiettano sui muri
strani sbuffi o pennacchi nerastri
dentro architetture tipicamente invernali

non erano le stanze dei bambini:
lui aveva osservato che l’odore proveniva
dall’ambulatorio dentistico
anni e anni di sigarette e disinfettante orale.

per te rappresentava solo l’odore del vecchio
dei tempi e del tuo tempo
di facce che molte non c’erano più
mentre altre scoloravano davanti alla tua di faccia
come in uno specchio
con il calendario sfalsato

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