è difficile riprendere dopo una lunga pausa
si sta meglio, probabilmente, senza confrontarsi troppo spesso con il silenzio noioso del blog – ma a volte penso che sarebbe peggio se ci trovassi del rumore inutile

… mai contenta?

+
durante questa sessione di esami ho realizzato disegni meno convincenti del solito – sarebbe nascondersi dietro a un dito attribuirne la responsabilità alla pessima atmosfera che si respirava a scuola

.



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1828
non ha traccia non ha memoria
il suo tempo vissuto cosa molle, indistinta massa

pure si sforza di segnare i punti
——————————————————perfino strizza gli occhi
ma non vede punti non li trova
affonda
anche lei cosa molle / persona indistinta

.

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I
anni prima, un’amica le diceva della scarsa moralità delle architetture di zaha hadid, che provocano nel visitatore una destabilizzazione gratuita e una percezione superficiale dello spazio architettonico per via di forme utilizzate in modo scarsamente causale (forme che determinano spazi astrusi e non viceversa l’attenzione alle necessità di chi li attraversa, a suscitare composizioni più consone)

II

sta leggendo manganelli – qualcuno già lo sa

attraversando le pagine si trova di fronte all’opposta sensazione rispetto a quanto sopra, testi in cui ogni parola è profondamente necessaria, ed ogni frase per quanto misteriosa conduce a una verità intelligibile, a un senso che il lettore avverte e riceve

questo libro è regalo di maggio, un tesoro – e si sente fortunata

lo legge in autobus la mattina presto, nei momenti che la scuola concede, o quando vuole frapporre tra lei e l’ottundimento udiniense uno spazio sufficientemente profondo, una distanza di sicurezza

la avvolge in quei momenti un’architettura smisuratamente necessaria

.



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il blog tace
(quasi) nessuno sembra farci caso

pertanto continuo a prendere il mio tempo – e non il vostro

] la borsa è di pelle azzurra
gliela regalò suo padre quando aveva quattordici anni [

 

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lei era erba secca
– fuori stagione –

[05.2013]
affondo il viso dentro un cespuglio
che assorbe il suono
e lo trasforma in fruscìo

l’apparenza soffice nasconde
piccoli rami, spine e qualche insetto

non è un film e mi graffio tutta la faccia

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[29.05]
la mia bocca piena di foglie e di terra

una reminescenza

 

 

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mia forma fragile, sei instabile e immobile:
sei tu, questo mio infranto frattale che ritorna e che trema
EDOARDO SANGUINETI – sequenza X (luciano berio)

 

 

essere (ancora) bambini

nel mondo perso dell’appartamento
i lividi sono macchie sul muro

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vedere

in ogni forma – una salvazione senza paradiso

 

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