sono stata a venezia per vedere manet, frettolosamente proprio il giorno della chiusura, e ne ho approfittato per visitare anche un’altra bella mostra allestita al fortuny, dedicata ad antoni tàpies
[ per la biennale c’è ancora un po’ di tempo, speriamo, il padiglione di ai weiwei alla giudecca chiude già il 15 ]

avevo deciso di pubblicare qualche foto in bianco e nero ad alto contrasto, ma l’atmosfera era  pulviscolare e rarefatta, e una luce giallognola velava così metafisicamente il mezzogiorno, che ho cambiato idea
è questa città semideserta e sospesa che ricordo, e i luoghi a me tanto cari, anch’essi distanti, spesso sepolti da un presente estraneo

 

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finally a small upgrade to my website / hope you’ll like
check the full page at www.tracciamenti.net


my dumb angel dress (2009) is included in Tom Dixon’s Dixonary

.



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grazie a chi mi ricorda nei suoi viaggi o nelle sue giornate
grazie anche a susan sontag
(i due volumi arrivati da londra più velocemente che se li avessero spediti dall’italia)

.


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le cose immote savie silenziose
nelle ombre assegnate
nelle spigolature.
MARIANGELA GUALTIERI
:

1.

estraneità ipnotica persino confortante
[ non siamo la nostra prigione ma abitiamo la nostra prigione ]

in casa l’estate si faceva ferma come una pozza afona
l’estate ronzava fuori dalla finestra – disco rotto
che ripeteva il rumore dei mezzi e quel vocìo indifferente
straniero, probabilmente grossolano ai suoi occhi abituati
alla muta penombra indisturbata
persino gli insetti la disertavano
———————-solo la ventola chiaccherava esuberante
———————-quella ventola scassata che non faceva presagire
———————-niente di buono
.

2.

agosto che si svuota e svuota il mondo – agosto mi fa statua

mentre il sole perde forza mi trasformo in entità comatosa e pigra
osservatrice assente amorfa immobile delle ore che vanno
udisco frantumarsi quel mondo che ancora non mi tocca
aspetto inesperante i miei propri cocci – che si aprano
———————-come fiore pietrificato

 

.

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somewhere(else) life goes on

 

 

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PUNIFICAZIONE

aveva imparato a punirsi
a purificarsi nella punizione
astratta da ogni singolo giorno d’estate
dimenticata-si
normale

.

.

  1. alvin curran (ft. wadada leo smith) 2004
  2. istituto luce 1957
  3. bas jan ader 1975

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