Category Archives: visual
li xiaofeng è un artista cinese che realizza abiti di porcellana utilizzando cocci di oggettistica tradizionale ha collaborato con lacoste dando forma a un ulteriore esempio di annullamento del confine (ormai sempre più labile e indefinito) tra abito ed opera visiva un’impronta stilistica tipicamente orientale, affine per certi versi a quella di ah xian il corpo nel frattempo tace – sottomesso a logiche di superficie … il risultato – comunque sorprendente e affatto privo di poesia
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05072009
i cromatismi diventano in tal modo piuttosto variegati, persino stravaganti / 1 – quest’estate l’anello a righe bianche e rosse è il mio preferito .
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come da materiale commerciale possano scaturire interessanti forme di vita…
via we find wilderness ho scoperto i disturbati collage di angelika trojnarski
ora sul sito dell’artista si possono ammirare le opere più recenti
mentre questi stupefacenti collage sono spariti
sento il bisogno di tornare alle parole – il lavoro grafico deve contenere parole, veicolarle / allo stesso tempo – vivere in silenzio, osservare, attraversare, raccogliere e un frammento di diario (si può ingrandire): + udine celebra il primo maggio con un’installazione del fotografo gianfranco angelo benvenuto /
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derek jarman – il colore canta nel grigio
così le murature monocrome del gotico settentrionale fanno sembrare le vetrate ed i rosoni delle cattedrali quasi strafottenti, psichedelia annunciata e ribadita che implode e sommerge / ben oltre il canto incognito e presunto delle smisurate altitudini celesti … 1 bartòk . |
lo stesso colore che esprime intensità e certezza può tingere il più disperato disorientamento
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molti oggi parlano di questo nuovo manifesto di rifondazione e i toni del dibattito sono i più disparati / per quanto mi riguarda, un po’ come per tutto il resto in quest’ultimo periodo, le mie reazioni in merito sono complesse, confuse e sottocutanee / ecco – c’è della disperazione autentica in quell’immagine, il senso di essere arrivati alla frutta, di non saper trovare più nemmeno le intelligenze necessarie a costruire una buona campagna pubblicitaria / vorrei ricollegare questo episodio alla mia recente esperienza con la sinistra locale in merito alla progettazione di un logo per le scorse elezioni comunali: in quell’occasione l’arroganza dei dirigenti (o presunzione, o qualche loro limite della visione, chissà?) prevalse sul dialogo e sulla collaborazione con il professionista incaricato (me), conducendo ad un risultato grafico mediocre e poco convincente / mi ero offerta volentieri di svolgere il lavoro e senza retribuzione, ma di fatto i dirigenti non cercavano altro che un mero esecutore di qualcosa che loro ritenevano essere già deciso e definito / perciò i miei pensieri in merito al diavolo veste rifondazione sono stratificati e forse leggermente traslati rispetto alla bagarre in corso: mi interesserebbe di più mettere a fuoco una critica alle radici, che incaponirmi contro una singola defaillance, e mandare un messaggio ai vari organi di partito riguardo al fatto che quello che spaventa di più non è tanto la bruttezza del manifesto, ma tutte le sottili quanto emblematiche forme di ignoranza, clientelismo e prevaricazione che ci sono dietro e che sottendono un gran vuoto / |