Category Archives: sfoghi
oggi il manifesto esce con un supplemento dedicato alla scuola ed ai tagli operati dalla riforma gelmini / un’ottima occasione per riflettere e fare il punto della situazioneper l’appunto mi chiedevo quanti cittadini e genitori abbiano deciso in questi mesi di fare qualcosa per salvaguardare la qualità del sistema scolastico / me lo chiedevo perché qui a udine sembra che gli unici a protestare sinora siano stati i docenti (tra l’altro non così tanti come si potrebbe auspicare) e una minima componente ata, con un sostegno risibile da parte di altrie continuo a chiedermelo dove sono i genitori, perché se è vero che noi insegnanti siamo i diretti interessati dal punto di vista dei salari e dei posti di lavoro (io sono attualmente senza un incarico e difficilmente ne avrò uno quest’anno) è vero anche che sono i vostri figli a studiare ed a subire le conseguenze del peggioramento inflitto alla scuolama nessuno si muovei genitori borbottano qualcosa mentre guardano il telegiornale e poi alle manifestazioni non li vedi, quando si tratta di metterci la faccia non li vedi, quando c’è da provare a strutturare qualche idea per cambiare le cose e migliorare la situazione non li vedi, quando si tratta di rendere politica la lotta e più tangibile la solidarietà non li vedi …oppure li senti addurre giustificazioni del tipo: a me la politica non interessa od ancora la mia posizione politica è una faccenda privata, personale, io non scendo in piazza con i sindacati, ecceterasarebbero queste le persone che hanno a cuore il destino delle nostre istituzioni?
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- oggi mi sono svegliata con la netta percezione di quanto sia disperata e senza sbocco la lotta per la scuola / una lotta di pochi di fronte a un’enorme massa indifferente di persone che considerano rumore le nostre proteste e che non ne capiscono il senso, che vogliono per i loro figli solo un pezzo di carta, possibilmente ottenuto con il minimo sforzo cosa impariamo da queste nuove forme di espressione? tutto è talmente correlato, un processo di disintegrazione culturale che pervade ogni strato e che ha preso corpo a partire dal dopoguerra, con l’insinuarsi di una cultura dei beni materiali e dell’apparenza che è andata a scalzare la cultura con la c maiuscola, quella di talenti autentici che dedicavano al sapere e alla ricerca l’intera vita, talenti senza fronzoli nemmeno esprimersi decorosamente ed efficacemente nella propria lingua rappresenta ormai un problema: in fondo non ci sono poi cose tanto complesse da dire – sono sufficienti comunicazioni pratiche, al massimo gli insulti e i versi per la partita allo stadio o per sbeffeggiare gli stranieri / . |
. . la scorsa settimana sono stata con un’amica al centro balducci, per un incontro autoconvocato di insegnanti che intendono manifestare contro la riforma in atto / da tutta la provincia eravamo solo una quarantina, la maggior parte già di ruolo e impiegati (non io, purtroppo, ma tant’è) abbiamo parlato per circa due ore delle posizioni da prendere nei confronti delle direttive interne (rifiuto delle ore in esubero per favorire nuove assunzioni, annullamento delle gite) e per organizzare la protesta pubblica che avrà luogo a udine mercoledì pomeriggio in centro, segnalata da uno smilzo volantino stampato con l’aiuto della cgil c’è un’atmosfera trattenuta e timida – nessuno ha il coraggio di essere ottimista e di esagerare, di questi tempi / credo che non sappiamo più come si fa, ad esagerare, o solo pochi se lo ricordano penso a franco arminio, in questi giorni sul tetto dell’ospedale di bisaccia insieme ad alcuni altri per dire basta al malaffare e alla cattiva gestione del territorio e dei beni pubblici / penso a chi fa lo sciopero della fame, a chi per il lavoro ha messo in gioco la vita e la sicurezza vivere una protesta politica significherebbe riavvicinarci a una chiarezza di intenti, e capire in prima persona quale debba essere la forma del compromesso necessario – significherebbe capire quali partiti sono in grado di aderire realmente alle nostre necessità ed a quelle della democrazia / la cultura gioca un ruolo fondamentale in tutto questo perchè probabilmente è l’unico strumento che genera consapevolezza / tra poco torneremo a riempire le case di libri di polisitrolo come quelli che si trovano nei negozi di arredamento, e in fondo lo stiamo già facendo, perché una buona parte dei libri che pubblicano e che noi leggiamo sono di polistirolo e non servono a imparare a pensare, al contrario sono manuali della dimenticanza e dell’oblio, così come tutte quelle musiche piacevoli e soft, o quelle assordanti da discoteca che impediscono di parlare, o quelle foto sbiadite e tutte uguali che imitano la nostalgia che piacciono tanto a ragazzi e blogger |
da quando il centro destra ha preso il governo, il dibattito a sinistra si è impoverito fino a rappresentare ormai poco altro che un ronzio fastidioso e continuo volto a screditare il premier ed i suoi alleati / nessuno o quasi tra i politici dell’opposizione si è pre-occupato del vuoto che si celava e lievitava dietro tali invettive, al punto che non riesco a ricordare nella recente campagna elettorale alcuna dichiarazione programmatica chiara e risonante, che fosse comprensibile a tutti ed anche minimamente allettante /
credo che la gran parte di quelli che ancora lo fanno, votino a sinistra per il principio in sé, per l’idea di bene popolare e di uguaglianza che ha accompagnato lotte e rivendicazioni di un remoto passato / e immagino (o mi auguro?) siano ben pochi quelli che invece hanno scelto di votare oggi perché convinti in merito alle qualità politiche dei candidati e tantomeno in virtù della loro lista programmatica / quando ho rifiutato di votare pd mi si è criticato un atteggiamento reazionario da astensionista – oggi, non aver votato quel partito mi solleva la coscienza di un grave errore, così come sono stata convinta di aver voluto lanciare un segnale chiaro anche alle frange comuniste, divise e polverizzate / credo che la mia astensione sia stato un messaggio più chiaro ed anche più convincente di chi da sinistra si è tappato il naso decidendo di dare il suo consenso alla coalizione più larga, senza riflettere sul fatto che quella coalizione non era di sinistra e soprattutto che non si può continuare a votare solo per far perdere la parte opposta / ieri, alla ripresa di anno zero, riconoscente a santoro per la bella esperienza di rai per una notte, mi sono resa conto che ci sono i giornalisti per raccontare i fatti e far luce su una serie di infamie e scorrettezze e che i politici, invece, dovrebbero occuparsi di offrire alternative plausibili volte a migliorare la situazione / gli stessi politici, qualora non fossero in grado nell’arco di un certo ragionevole periodo di tempo, di mettere in piedi un programma accettabile, dovrebbero rinunciare al loro lauto stipendio e dimettersi, lasciando spazio a nuove intelligenze, a nuove proposte, a qualche faccia che ancora non abbiamo visto e che potrebbe avere qualcos’altro da dire e da proporre / alla radio un giornalista ha affermato che la sinistra manca completamente di creatività / io credo che al momento la sinistra manchi completamente di sinistritudine, che sia un entità priva di definizione e di chiarezza, e credo che sia così da quando le frange più autentiche sono state estromesse dal parlamento grazie a un sistema di voto altamente imperfetto / basta polemiche sterili, per favore |