Category Archives: frammenti
Mi sono girata mai davvero verso le facce degli altri?
Provare
Per credere
A fare tanti buchi
Sulla superficie dello specchio
tra le altre cose, frammenti del nuovo calendario che forse arriverà a dicembre
new calendar fragments (maybe out in december)
E del guardare genti che muovono i corpi
dentro anonimi autobus e anonime corriere
Del guardare i loro volti, i loro modi, le loro ciglia
Del guardare le voci, gli ombrelli
e le borse,
le scarpe, le infelicità inesauste
Di questo guardare quasi inutile
si nutre, senza saziarsi e senza commentare
.
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mette le mani e si sente perduta –
da un tempo in cui le foto erano vive
arriva fino a lei
il vento ineluttabile del niente
come di pietre messe in ordine con cura
in bilico sul margine del mare
la sua visione del giorno
gioca con la instabile barriera
a metà strada
tra svago e pensamento
e nel voltare il viso verso il tramonto
osserva un vuoto incolmabile
fermo sulla spiaggia
e con dolcezza muta si intristisce e resta
l’estate non dura per sempre
Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L’indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti.
L’indifferenza è il peso morto della storia. L’indifferenza opera potentemente nella storia.
A G
I
leggere la storia é probabilmente l’unico antidoto noto per uscire da una condizione di indifferenza / e dal momento che anche le migliori educazioni possono fare cilecca, e molti genitori con un’alzata di spalle rassegnata e velata di malinconia abbandonano il campo con l’alibi del rispetto (sono giovani, cresceranno), penso che ancora una volta il grande assente, ben oltre la sfera parentale, risulta lo stato con la sua responsabilità di essere riferimento e guida super partes per cittadini di tutte le età.
come un serpente che si mangia la coda, la responsabilità di cui sopra ricade su chi, dal dopoguerra in poi via avanti fino all’oggi, ha contribuito a polverizzare l’entità statale, a renderla trasparente e poco credibile, generando un simulacro inefficace dietro cui solo chi possiede memoria o cultura storica può intravvedere i valori fondamentali e fondanti su cui dovrebbe germogliare la vita comunitaria.
II
aspetti che chi non ha prole può intravvedere attraverso le considerazioni amicali: i figli scarrozzati a destra e sinistra (anche là dove potrebbero andare a piedi) restituiscono crescendo l’effetto di una percezione topografica muta e senza contatto con gli spazi urbani. il paese è un ambito strumentale alle proprie esigenze, non ha storia e radici. i ragazzi troppo protetti sovente non si interrogano e non guardano oltre il perimetro del personale.
siamo stati noi a privarli di una dimensione epica di base?
per questi viottoli si ruba, si esplora; viottolo turba, eccita, se ne sbuca correndo a mezzogiorno, si rivede dall’alto il paese, ridendo, con la faccia tutta impiastricciata di more.
(meneghello)
III
il situazionismo, ultimo barlume autenticamente romantico, ha ceduto lo spazio (fisico e culturale) allo smarrimento programmato entro percorsi certi / la nuova epica (cosa avevano visto i wu ming?) é l’assenza di epica, sostituita dalla sua rappresentazione puntigliosa e diligente, inodore e pertanto inoffensiva: il rapporto tra pensiero privato, atto sociale e politica obbedisce allo sforzo di non creare conflitti, aggirando e non attraversando, evitando qualsiasi contaminazione, realizzando uno scenario basato prevalentemente sulla finzione /
le nuove generazioni non si sporcano e non sporcano
probabilmente, chi sfugge a questa regola è già vecchio.
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Quando dalle spalle mi sfilerai lo zaino
E’ troppo pesante, non lo puoi più portare
E con gesto deciso indicherai
Il luogo dell’approdo,
Cadrà neve d’agosto
Sarà sera
E lampada ai miei passi
Sarà la tua parola.
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Il vento ti farà ammalare
Vuole la tua trachea e i tuoi bronchi.
Continuerà a provarci ed alla fine
Vincerà lui.
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FRANCO BUFFONI
DIARIO:
corrispondenza delle ore – di luci e temperature
parole che non si conoscono e nemmeno si prevedono
cartoline liquide – allagano l’appartamento
dentro a luoghi estranei e quasi avversi
lei non è padrona delle stagioni
lei non è – padrona
[ per i giovani figli ]
scende la sera
scende sempre più presto
perché l’estate finisce
e bussa l’autunno
l’autunno ha un cappello a forma di castagna
e dorme tra le montagne
l’autunno ricorda un bicchiere di vino
e ha odore di fuliggine
una stella cometa lo trascina altrove
quando cade la prima neve
file di scoiattoli battono i denti
sono la colonna sonora dell’inverno
che è una stagione coperta da stelle di ghiaccio
trasparente, silenziosa e senza giallo
cammina tra animali addormentati
e indossa una pelliccia di spilli
[ all’improvviso ]
il nero delle rondini smorza il suo candore
voli impazziti ricamano l’azzurra primavera
garriti rompono il silenzio e avvertono i bambini:
torna il tempo di giocare all’aperto!
sole sui pavimenti, oltre le tende
fino a quando la polvere si posa, sudata
la tavola si riempie di frutti colorati
e dopo pranzo arriva un caldo sonnolento
l’estate splende come una regina sempre giovane
la aspettano tutti – ricchi e poveri
belli e brutti – si scoprono e si tuffano
speranzosi che quest’anno durerà di più
magari durerà per sempre
l’estate che scioglie il mondo [ pensano ]
ma dietro l’angolo c’è sempre qualcuno
che vuole mangiare castagne …
.
FINE
.
piovono
dalle balaustre come frutta
i suoi lamenti privati della profondità
l’eziologia del nonsenso
si dispiega in complicati smerli
e l’umido laborioso
attacca i contorni fragili
creando macchie simili a pantegane
beati quelli felici
I bambini capovolti
Vanno come acqua al contrario
Che risale il mondo delle cose
I bambini capovolti sono
L’anti-materia
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