Category Archives: diario

sono stata a venezia per vedere manet, frettolosamente proprio il giorno della chiusura, e ne ho approfittato per visitare anche un’altra bella mostra allestita al fortuny, dedicata ad antoni tàpies
[ per la biennale c’è ancora un po’ di tempo, speriamo, il padiglione di ai weiwei alla giudecca chiude già il 15 ]

avevo deciso di pubblicare qualche foto in bianco e nero ad alto contrasto, ma l’atmosfera era  pulviscolare e rarefatta, e una luce giallognola velava così metafisicamente il mezzogiorno, che ho cambiato idea
è questa città semideserta e sospesa che ricordo, e i luoghi a me tanto cari, anch’essi distanti, spesso sepolti da un presente estraneo

 

Audio clip: é necessario Adobe Flash Player (versione 9 o superiore) per riprodurre questa traccia audio. Scarica qui l’ultima versione. Devi inoltre avere attivato il JavaScript nel tuo browser.




(altro…)

grazie a chi mi ricorda nei suoi viaggi o nelle sue giornate
grazie anche a susan sontag
(i due volumi arrivati da londra più velocemente che se li avessero spediti dall’italia)

.


(altro…)

le cose immote savie silenziose
nelle ombre assegnate
nelle spigolature.
MARIANGELA GUALTIERI
:

1.

estraneità ipnotica persino confortante
[ non siamo la nostra prigione ma abitiamo la nostra prigione ]

in casa l’estate si faceva ferma come una pozza afona
l’estate ronzava fuori dalla finestra – disco rotto
che ripeteva il rumore dei mezzi e quel vocìo indifferente
straniero, probabilmente grossolano ai suoi occhi abituati
alla muta penombra indisturbata
persino gli insetti la disertavano
———————-solo la ventola chiaccherava esuberante
———————-quella ventola scassata che non faceva presagire
———————-niente di buono
.

2.

agosto che si svuota e svuota il mondo – agosto mi fa statua

mentre il sole perde forza mi trasformo in entità comatosa e pigra
osservatrice assente amorfa immobile delle ore che vanno
udisco frantumarsi quel mondo che ancora non mi tocca
aspetto inesperante i miei propri cocci – che si aprano
———————-come fiore pietrificato

 

.

Audio clip: é necessario Adobe Flash Player (versione 9 o superiore) per riprodurre questa traccia audio. Scarica qui l’ultima versione. Devi inoltre avere attivato il JavaScript nel tuo browser.



somewhere(else) life goes on

 

 

Audio clip: é necessario Adobe Flash Player (versione 9 o superiore) per riprodurre questa traccia audio. Scarica qui l’ultima versione. Devi inoltre avere attivato il JavaScript nel tuo browser.



(altro…)

PUNIFICAZIONE

aveva imparato a punirsi
a purificarsi nella punizione
astratta da ogni singolo giorno d’estate
dimenticata-si
normale

.

.

  1. alvin curran (ft. wadada leo smith) 2004
  2. istituto luce 1957
  3. bas jan ader 1975

Audio clip: é necessario Adobe Flash Player (versione 9 o superiore) per riprodurre questa traccia audio. Scarica qui l’ultima versione. Devi inoltre avere attivato il JavaScript nel tuo browser.


giunse l’epoca delle frane
quando gli oggetti presero a cadere
le cadevano di mano, rovinavano a terra dagli scaffalli
piovevano persino dal soffitto – come apparizioni di materia

era il tempo di lasciar andare le cose
e forse di abbandonare l’idea di avere una casa

.

Audio clip: é necessario Adobe Flash Player (versione 9 o superiore) per riprodurre questa traccia audio. Scarica qui l’ultima versione. Devi inoltre avere attivato il JavaScript nel tuo browser.



(altro…)

mentre procedevo il cuore mi batteva come un sordo motore dentro le orecchie. io sono io sono io sono.
SYLVIA PLATH – LA CAMPANA DI VETRO

in questo periodo alla emily dickinson i colori rappresentano un discreto espediente di sopravvivenza / non importa se siano matite o tinte digitali – qualcuno la definisce cromoterapia

(da non confondersi con qualche ribollente manifestazione di vitalità)





altri disegni recenti su flickr