Category Archives: diario

piove grigio
pioggia bassa che lava i gelsi lucidando i loro corpi rossicci e complicati
[è un continuo mescolarsi di livelli
inutile provare a districarli]

+
el aplastamiento de las gotas – julio cortazar


0210-013
0210-012
0210-015

la casa possiede alcune stanze vuote
non so nemmeno dire se abbiano finestre
la casa è tuttora un luogo misterioso
un ambito della conoscenza imperfetta
dell’arbitrio azzardato di chi va a tentoni

mi chiedo spesso – se sia così per tutti
oppure qualcuno non accede mai al privilegio penoso del dubbio
e trascorre la vita raccogliendo pomodori di contrabbando
senza abbandonarsi all’incognita – senza concederle terreno

( tempo spensierato dalla fatica coatta )

il dubbio persistente è un accessorio borghese
tipico di questa borghesia dall’apparenza intenta
incline alla depressione – sostanzialmente inutile

dotted

là dove ha inizio il terrorismo l’immagine si fa indistinta
suggerisce la possibilità della comprensione a spingersi oltre

non più modulazione strategica del colore bensì della sfocatura

.

ph 2/ dall’atlante di gerard richter
ph 3/ cit. gerard richter

0210-010
vor_richter_atlas
0210-011

un paese e un’epoca che non rispettano il lavoro dei bravi architetti
(nemmeno li riconoscono – preferiscono in genere affidarsi a qualche vago professionista privo di talento)
amano l’opera pacchiana e vistosa, la modernità vetusta e ridicolmente esibita
amano il paesaggio patetico ma non ne sono consapevoli
pensano di coprirsi di gloria e invece ci ricoprono di merda

dotted

diario / i laboratori accesi risaltavano nel buio, come astronavi abbandonate

0210-007
0210-008

linea600

il flop della maddalena / oltre che brutti, anche inutili

(ultima neve di città – rimasugli)
torno a udine dopo tre giorni e trovo l’appartamento gelato e la caldaia rotta
mi accorgo che la rete non mi manca, che aggiornare il blog è solo una delle possibilità / chi mi legge lo fa saltuariamente e senza necessariamente il desiderio di approfondire o di scambiare qualcosa / i blog in linea di massima servono ai lettori per prendere senza restituire alcunchè
niente grazie, nessuna fattualità – piuttosto molte permalosità e risentimenti, soprattutto quando i lettori si accorgono che manco di accondiscendenza e diplomazia / scopro ogni giorno che qualcuno ha tolto il link a tracciamenti dalle sue pagine per via del fatto che il mio atteggiamento non è lusinghiero o compiacente (ritengo che la qualità dei contenuti non abbia a che fare con tali scelte, essendo di fatto abbastanza costante) – niente di grave – in verità i blog che frequento sono davvero pochi, alcuni nel corso dell’ultimo anno sono franati in briciole, altri mi hanno stancata, altri ancora mi hanno delusa

.

poi vengono a leggerti lo stesso, anche se hanno tolto il link

dotted

capita dunque che debba accendere il forno per scaldare casa e che non vi sia forno o stufa possibile per scaldare la blogosfera / capita di osservare i ragazzi da lontano, come meteore irraggiungibili che nemmeno mi sfiorano
ho troppi anni, troppi dolori, mi addormento con difficoltà e mi sveglio spesso dopo sonni brevi e inefficaci
non scrivo che poche righe – non disegno
a pensarci non posso nemmeno fare la doccia

0210-001
0210-002
0210-003

due questioni:

- la giornata è composta/formata da frammenti
– tali frammenti sono (assolutamente) controversi

+

c’è lo stramaledetto controllo estetico:
mai eccelso, mai abbastanza scarso da passare in secondo piano

+

t.s. eliot – trad. roberto sanesi:

0110-102

dotted

qualcuno al piano di sopra suona musica orribile a tutto volume

ci sono persone che emanano una luce particolare
appartamenti e stanze dove la luce è fonte di atmosfera

e poi c’è la luce della neve

dotted

in questo periodo, per recarmi al lavoro, trascorro quotidianamente un paio d’ore viaggiando in corriera / naturalmente porto sempre con me dei libri da leggere e il quaderno
oggi invece ho conversato con due persone care che non incontravo da tempo

+

michel de montaigne / sulla conversazione

0110-098
0110-101
0110-099

linea600

+

david pearson design – even if young, a long and fruitful experience with penguin books and others

0110-097

quando viaggio in corriera mi piace guardare gli alberi e osservare come cambiano nel corso delle stagioni / osservo da lontano il tronco, i rami, la loro intricata nudità invernale oppure il diradarsi temporaneo o senza rimedio degli aghi nelle specie pinofite, la disposizione delle processionarie sui rami, i loro bozzoli sospesi e silenziosi aggrappati all’anima rossiccia di certe conifere
incredibile quanti dettagli si possano percepire anche dal finestrino di un mezzo in corsa
vorrei conoscerli tutti – chiamarli per nome
oggi ho notato un paio di poiane appollaiate, la loro sagoma scura e compatta, elegante anche nell’immobilità intorpidita della sosta

durante /
i colleghi seduti più indietro parlano, ininterrottamente – trovano sempre qualcosa da dire per passare il tempo (mai un libro, mai un approfondimento) / il suono monotono di quelle conversazioni mi suscita una noia istantanea, un immediato e respingente pregiudizio
preferisco gli alberi silenziosi e lontani, la loro presenza fugace e quotidiana nei miei viaggi e i loro grovigli invernali, preziosi e complessi – ogni tanto scorgo un nido sospeso in mezzo ai rami: un garbuglio piccolo in uno più grande

sotto: lacerto tratto da arboreto selvatico

0110-095
0110-093