Category Archives: diario


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prima di partire, posto che la situazione lo consenta, devo proprio sbrigare alcune faccende
stampare, tingere, assemblare – le cianografie vanno messe alla prova sulla carta
e un paio di tiny books devono muoversi prima di me, per londra e per la francia

fa molto caldo, mi aiuto con bibite fresche – ogni tanto una pausa al cafè con l’amico di sempre

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era stata una delle prime cose che avevo notato ed apprezzato, appena vista la casa
la chioma quasi esagerata, una vera sorpresa per chi si affacciava dalla camera
i tronchi siamesi con le radici intrecciate – all’apparenza inseparabili

c’è stata una tempesta due giorni fa, breve e molto violenta – ha soffiato un gran vento
l’acqua ha picchiettato sui vetri come grandine
si è risolto tutto in pochi minuti, lasciando per strada lembi di corteccia e bacche di platano come piselli freschi

una metà dell’albero è caduta senza schianto – accompagnata dal fogliame abbondante si è appoggiata al terreno
la base non era in buono stato e la frattura ha rivelato il nero del legno smangiato, marcio
gli operai hanno lavorato per due giorni a liberare il giardino, portando via tutte le fronde recise
ora quel che rimane è una presenza diversa, quasi spaesata – fa un po’ male, a guardare
.
dotted

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0 / epistolari
qualcuno cancellava sistematicamente tutte le mail che spedivo, per paura che le trovasse la fidanzata
altri le rileggevano fino a scorgerci dentro cose che non esistevano, desideri improbabili – riuscivano a vedermi nuda tra le maglie della punteggiatura
altri ancora non rispondevano e non rispondono, lasciando che le parole vadano a cadere in un buco nero

1 / un uomo
al telefono le scene si definiscono sommariamente, con poche frasi, spesso senza comunicare a sufficienza
dice che è andato fino in america  [ perchè là i dottori sono più bravi o perchè i ricchi fanno così?
magari sarà quello che prevedono le assicurazioni delle multinazionali
o forse tutti i telefilm che guardiamo ci convincono che questo non sia il paese migliore per curarsi ]
di notte mi sono chiesta chi lo avesse accompagnato, cosa succede a un uomo malato che sta divorziando e che ha trascorso la sua vita a lavorare troppo

2 / un amico
un messaggio senza accenti mi fa intuire quanto sia difficile adesso – l’ospedale e la barca ferma
fa ancora caldo, nonostante la notte di pioggia battente che infradiciava le tende di questa città senza canali

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+ / esasperazioni
mi sono ferita leggermente un tallone per scattare le foto sulla roggia
un sasso accuminato, o forse un vetro – c’erano un cielo talmente scuro e un’atmosfera così cupa che ho provato una paura esagerata per quel dolore improvviso e sono tornata a casa di corsa – il sangue aveva chiazzato la pelle secca sotto al piede lasciando un leggero alone sul cuoio del sandalo
la ferita – quasi invisibile

occhi
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un patronato calmo e la scrittura che si (re)stringe e si stinge come una stoffa
accidia e rimozione – che strano insanabile connubio … 

ho parlato per alcune ore, ieri, circa ipotesi di progetti collettivi
le gallerie ormai sono anticamere di salotti privati
regalare – bisogna mettere le idee a disposizione di altri, rovesciarle in strada
dobbiamo uscire dai confini, inventare progetti antiborghesi al limite della clandestinità / perchè l’opera non riconosciuta è la migliore, quella che si confonde con gli scenari consueti e provoca un misterioso rumore di fondo / la creazione di situazioni soprattutto, prima che di opere, cercando di lavorare sullo scioglimento del sè nel gruppo, nel molteplice / scioglimento mi piace più di annullamento /
interviste, passeggiate, riunioni clandestine nei sottoscala, appuntamenti nelle osterie, raccolta di materiale abbandonato, uso dello spazio domestico per il gruppo (abbattimento dei margini del privato), ampia escursione anagrafica /
abolizione del pregiudizio – basta appendere quadri alle pareti!

 

nello stralcio di camus è scritto / non saremo (mai) più solitari

+

il brano musicale | s-folgorante| l’ho preso da qui

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c’è molto verde in questo post
conversazioni e momenti – montagne e giardini (anche uffici)
fialmente il caldo riverbera nelle cose – le scioglie

c’è anche un modo di guardare ai ricordi che consegue a un modo diverso di vivere l’estate
così il passato diventa remoto – come certi libri di grammatica, antichi

le parole di camus forse le avevo già pubblicate
ma la loro forza non diminuisce nell’iterazione

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sono iniziate le attività alla stazione di topolò – qui il programma

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