Category Archives: diario

ha immaginato abiti in forma di meduse *  ha guardato la televisione
si è addormentata spesso *  come non avesse da fare

quando è ricomparsa dal niente della casa il salotto era già pieno del buio invernale

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(altro…)

dovrei scrivere qualcosa in merito a quelle sedie sfondate, perchè ricordo quando arrivarono nel cortile del bar, con i loro colori moderni, a sostituire le vecchie sedute pieghevoli di legno dipinte di verde scuro
le varie stagioni della memoria come scatole cinesi che si inghiottono una dopo l’altra, e certe cose che invece non cambiano: i manifesti si attaccano ancora con colla e spazzolone

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forse una questione di pieni sospesi, vacillanti nella luce
oppure il silenzio del cimitero appollaiato sopra l’ampio bacino brulicante della valle
l’isolamento inerme di ciascuna foglia caduta e aderente all’indifferenza della sua pietra

(il tutto di questo stare nella luce assume la forma di uno svuotamento)

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parole: franco arminio

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quando ero piccola, delle banconote mi piaceva l’aver sfiorato tantissime mani
ed esser passate per molti luoghi che non avevo visto e non sapevo
non ho mai avuto chiaro il valore dei soldi
l’incattivirsi dietro a quei minuscoli fogli di carta mi è sempre parso incomprensibile …

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( don’t come knocking )

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edera che piove su un muro come l*acqua in rigagnoli su un vetro
solo a tratti mi rendo conto di quanto poco basterebbe per reagire
l*impalpabile limite tra fare, giacere e disfare mi avvolge come un foglio
le parole si perdono –
—–senza arrivare all’altro
—–senza venir capite
– si sciolgono in polvere / vermiglia

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( all you need is a wall )



il quadro di pellizza da volpedo stava sopra al letto nella camera matrimoniale
musica: beirut

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