Category Archives: diario

ieri una pedalata al parco moretti
nel frattempo i pomeriggi si fanno lunghi e luminosi

momentanea (?) nostalgia del layout a 600 pixel

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la ricetta delle pallotte di pane la trovate qui
ho sostituito la cipolla saltata con semi di papavero e foglie di rosmarino e la farina integrale semplice con un misto di orzo (sempre integrale) e kamut
consiglio anche di ridurre la quantità di olio a 40 g

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[ senza il tempo necessario a sedersi e scrivere ]

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frammenti dal deserto
rincaso che è quasi ora di cena – i negozi stanno per chiudere, si ascoltano già i clangori delle prime saracinesche abbassate e c’è un tale fermento di coppie e persone che vanno veloci, o che telefonano per organizzare la serata – alcuni iniziano con naturalezza la notte del fine settimana passeggiando abbracciati per le vie del centro

passando con l’autobus lo intravvedo acquattato all’ombra del portone (non si espone volentieri e preferisce gli anfratti dove nascondersi e guardare non visto) – sicuramente sta aspettando qualcuno che viene a prenderlo in macchina – nell’aura di luce vaga del lampione riesco a scorgere il suo giaccone di crosta leggermente rigonfio sulla pancia dove tiene le mani affondate nelle tasche – è un’immagine oscura rubata con la coda dell’occhio, mentre l’autobus si prepara a inabissarsi nella periferia

a quest’ora verso la stazione i neri sostano in gran numero sugli usci dei negozi africani con il cellulare incollato all’orecchio e le russe di mezza età si salutano a voce alta e si affrettano verso casa /
spostandosi verso il margine è già prossimo il diradarsi dei fremiti luminosi e dell’eccitazione urbana – ma in centro, in centro c’era un tale fermento nell’aria, un fermento che mi escludeva come uno schiaffo dolce e prolungato, perentorio

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I

mi alzo tardi, faccio colazione a mattina inoltrata
il retrogusto della precarietà finanziaria scivola nella tazza insieme al tè nero assam che invece riconduce il palato a vecchie abitudini più agiate, quando potevo permettermi di spendere per un pugno di foglie aromatiche e preziose

U

delle amicizie che si infrangono prima di respirare
prima di avere forma e sostanza
quando le chiamiamo ancora con il nome provvisorio di un’ombra instabile e portiamo appresso il presagio del loro profumo più che la consistenza

W

periodi che percepisci come interminabile serie di commiati definitivi, sanzione dello smettere di anime preziose
il mondo della cultura e dell’arte sempre più simile a un contenitore bucato da cui le voci sfuggono incessantemente
———( – il ricambio: penosamente scarso …)

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less than silence, space bar

non è certo scrittura – spurghi piuttosto, piccole emissioni di materia verbale quasi solida,  per come è concentrata e inscalfibile
naturalmente non riesco a trarre beneficio da queste piccole concrezioni mute, anodine, che non si mescolano e non partoriscono,  supposte che entrano intere ed escono intere
ciò che non si scioglie in altro non esiste, mi viene da pensare

(successivamente immaginare le possibili forme di scioglimento, sgretolarsi tenero della materia durante minuti o millenni, provare ad organizzare una tassonomia della dissoluzione)

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fermate – tra un autobus e il successivo

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dentro l’autobus,  passo da una luce a un’altra

(per dono tuo io passo dalla luce alla luce
per mia volontà passo dalla tua luce ad un’altra –
più calma)

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