Category Archives: diario
trascorsi non tipografici
vivere solitaria mi aiuta nella pratica di un silenzio cangiante – la finitura perde via via di importanza rispetto a un centro che al contempo si svuota come per effetto di una malattia…
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oggi solo campi / campi / campi
(e un albero biforcuto)
in viaggio ho potuto scorgere i primi papaveri
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la stagione dei fiori piano cedeva il passo a quella del verde selvaggio e arrogantemente profumato che occhieggiava intenso dai finestrini del treno / la sera prima già sapeva che la rugiada del mattino le avrebbe bagnato gli stivali fino alle caviglie, ma era contenta di poter ancora camminare a passo svelto per i sentieri che attraversano i bastioni, per poi imboccare le consuete strade perimetrali fino alla scuola
ogni scorcio esprimeva familiarita’ |
sadness is a blessing poi ha capito, che per ottenere una crosta croccante deve infornare il pane a una temperatura decisa, più alta / non deve avere paura nemmeno quando preme il piede sull’acceleratore, ed ora in effetti l’automobile non le pare più una ferraglia ingovernabile / ha capito che non smetterà di sbagliare, che le ore saranno ancora e quasi sempre solitarie, che la sua pancia ricomincerà a gonfiarsi e che uscire dal circolo vizioso dei ritmi privati dell’irrequietezza sarà difficile e forse improbabile ugualmente si lascia trasportare dalla primavera, senza urgenza + |