Category Archives: diario
vedere le cose come sono rende la vita quasi intollerabile
CIORAN
… forse per questo ci rifugiamo così spesso nella piacevolezza formale: un modo come un altro di nascondere la realtà delle cose e non dover assumere la responsabilità di comprenderne la scomoda sostanza
nei giorni scorsi ho trascorso qualche ora a ritagliare le pagine di vecchi cataloghi di materiali edili assaporando la nostalgia di quegli anni molto lontani (ed a proposito del tempo che se ne corre, domani ne compio quarantotto: per migliorare il risveglio del compleanno oggi pulisco casa e preparo pane fresco e una torta di mele con noci e cannella)
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io e la rete a quanto pare compiamo gli anni lo stesso giorno
lei è più giovane però
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[quando è il momento giusto per esprimere la propria verità?
e quale il modo migliore per dirla?]
fuori – nonostante la pioggia fiammeggiano i colori dentro – il tavolo in disordine sono arrivate le stampe
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nascere e vivere qui invece non consente alcun riscatto, crescere nel cuore di una terra così chiusa su se stessa da togliere il respiro, soffocandoti con foglie di pannocchie e vecchi foulard usciti da qualche boutique costosa e conservatrice qualcuno si veste come fossimo a parigi – pretenziosamente per poter essere autenticamente diversa la città dovrebbe esplodere dal di dentro, rinnegare se stessa – questa terra dovrebbe rivoltare le sue zolle così profondamente da inghiottire tutte le ville e le villette che costellano il territorio, dovrebbe veder inabissare i suoi negozi costosi e allineati, le sue rassegne culturali senza una sbavatura, le mostre d’arte giovanilmente pacchiane, e sterminare le centinaia di uomini brizzolati con le stesse giacche inglesi e le loro macchine ingombranti, che all’ora dell’aperitivo ridono disinvolti credendo di essere al centro del mondo . 05112011 0820le strade allagate di genova – altri morti, auto distrutte, locali devastati ci sono stati dei morti bambini il territorio, l’abbiamo tradito, ed ora ci abbandona sempre più spesso alle inteperanze prive di proprozioni umane delgli elementi naturali / se la prendono nei denti i più fragili, gli innocenti ingenui che hanno creduto che le amministrazioni sapessero fare il loro lavoro, se la prendono nei denti i bambini morti, gli anziani che non riescono ad aggrapparsi ai pali della luce e scivolano deboli e lenti nel fango arrembante, se la prendono nei denti le famiglie che vedono andarsene in un fiome di melma i loro ricordi, le loro fotografie, le suppellettili, i vestiti e gli elettrodomestici, le banconote insieme ai cadaveri emergono dall’acqua gli spettri degli errori commessi, le conseguenze tragiche dell’avidità umana, dell’ignoranza e dell’indifferenza – ma sicuramente i nostri politici e gli imprenditori faranno finta di non vederli e continueranno a pensare ai loro profitti, ad affermare che in italia i ristoranti sono pieni e tutto va bene [gli altri italiani, nel frattempo, pensano al costume di halloween o alla partita di calcio …] |
è arrivato novembre la cosa che più mi pesa in queste giornate, è non trovare il tempo e la concentrazione necessari a leggere, od ascoltare un po’ di musica / sono indaffarata, tento (quasi) istericamente di cavarmi fuori da questa situazione – ma sono sforzi improduttivi, forse perfino vacui mi conforta appena, la luce autunnale che riempie lo sguardo, una luce morbida piena di colori caldi forse, giovedì andrò a salutare i ragazzi di occupytrieste, accampati in piazza unità
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I II
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