Category Archives: diario

I
non voglio essere originale
la mia è un’eccentricità pesante come un cappotto bagnato
spesso inelegante

II
l’esistenza è piena di coincidenze che non sono tali
che assumono una mascheratura di eccezionalità provocata unicamente dal nostro ego inesperto

III
desiderio così intenso di possedere certi libri che potrei perfino rubarli!

IV
ieri
passeggiata in prà castello
soundtrack della mattina: syd barrett
way-back soundtrack: kahil el’zabar’s the ritual

 

alcune foto della carnia nei prossimi giorni (forse)
per ora questo bosco in fiamme
e due ranuncoli 

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01. continuo a leggere benjamin – in autobus, in corriera
02. a casa preparo le lezioni, cerco tutorial o sistemo codici html
03. quando mi è possibile vettorializzo un poco per me medesima
04. in genere mi trovate su facebook, a scambiare due parole tra un tutorial e una doccia
05.
06.
07. oggi vado in carnia – magari ci scappa una passeggiata in prà castello
08.
08.             (le foto – scattate ieri a pasian di prato)
09.             (soundtrack demistificante: tago mago) 



« Tutto ciò che fa gli sembra straordinariamente nuovo, ma anche in corrispondenza a questa impossibile abbondanza di novità, straordinariamente dilettantesco, forse nemmeno sopportabile, incapace di diventare storico spezzando la catena delle generazioni, interrompendo per la prima volta fino in tutti gli abissi la musica del mondo che finora si poteva almeno intuire. Talvolta nella sua superbia è più in pensiero per il mondo che per sé»
FRANZ KAFKA
[confessioni e diari – traduzione di salvatore quasimodo].

succede – dentro a certi libri
fuori dai libri la primavera trabocca di iniquità – e tragedie

( non si dovrebbe dire as usual )




seconda parte

vestiti dell’avvento e vestiti da abitare

il libro su benjamin è arrivato
passerò in libreria domani, prima della classe serale (sono impaziente di leggere i pensieri di arendt in merito al grande pensatore che seppe cogliere e descrivere così tanti aspetti della modernità incalzante e della crisi già palese nel suo stesso cominciamento)

finalmente
è piovuto, l’acquazzone ha oscurato il cielo per circa un’ora
acquazzone felice che fa profumare la terra di terra bagnata, ma ora c’è di nuovo un bel sole brillante che rapido si abbassa a tramontare verso nord-ovest

in automobile si è parlato di erbe di montagna: sclopìt, ladrìc di mont e urticiòns (i germogli del luppolo) / tutti buoni per far frittate, risotti, o per finire dentro a piccoli vasetti di vetro da regalare
(qui trovate alcune ricette)

il tempo di una distrazione e gli alberi si sono gonfiati di fiori!

ho ascoltato:
la musica da camera di ravel

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torta di mele

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domenica
piove/non piove/piove


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le ore domestiche finiscono per risultare ingombre di tutte le incombenze tralasciate durante le giornate precedenti e di conseguenza la scrittura abbassa le ali e striscia: non c’è concentrazione / dovrei forse girare con un miniregistratore e dettare tutti quei frammenti che mi vengono in mente mentre viaggio, che le mie braccia in dolorosa protesta si rifiutano di trascrivere sulla moleskine / sono braccia esaurite che conservano ogni briciolo di forza per la tavoletta grafica, per tracciare qualche vettore in cerca di un appagamento familiare, quando la mente si perde tra i segni in un modo tutto suo, complice una teiera appoggiata nella nicchia di spazio per lei sempre disponibile sulla scrivania esigua e disordinata e un programma radiofonico che trasmette jazz da oltreoceano

sto mettendo in cantiere alcuni lavori che ricordano vecchi giochi di carta, libri e cartoline con finestrelle mobili a nascondere qualcosa – potrei chiamarli i vestiti dell’avvento, con ironico riferimento al tradizionale calendario decembrino (del resto oramai si è capito che non ho molta familiarità con alcuna forma di fede)

I
a volte mi accorgo di come non mi sia mai riconosciuta in questa casa troppo nuova, incastrata in un condominio estraneo, distratto e poco creativo, ma non vorrei che questo diventasse un alibi per trascinare il mio paracadute sgonfio senza più risalire sull’aereo / per sopportare lo spazio estraneo evito di guardarmi in giro e di ricevere lo smacco del disordine che mal cela gli arredi dozzinali e svogliati / non alzo gli occhi e cerco invece di puntarli su qualcosa di più preciso – un libro, un foglio, lo schermo del computrer o la televisione / cucinare rappresenta un modo calorico (da diversi punti di vista, perché alla fine ingrassa ma soprattutto scalda) di trascorrere il tempo, di familiarizzare con i minuti e le ore che trascorro in casa, il modo per inventarmi delle storie e dei commensali immaginari, anche
ieri ho preparato una torta di mele con farina integrale mista a grano saraceno dolcificata con qualche cucchiaio di miele – mentre per cena ho cotto un plumcake salato con fagiolini asparagi e funghi

II
mi accorgo sempre con stupore di come cambino i gusti e le abitudini con il passare del tempo, e quello che ci piaceva e conformava i giorni in altri periodi può risultare via via sempre meno gradito o necessario

III
mercoledì è arrivato il volume su roland barthes che avevo ordinato alla feltrinelli e le parole su fondo nero sono tratte da un suo scritto sul teatro – era inverno e barthes si trovava ad avignone, tanto per saperlo

IV

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la musica è quella che vorrei, un disco del 1998 fuori stampa (o così pare) dove peggy lee – ma non quella peggy lee – suona il violoncello mentre dylan van der schyff l’accompagna alla batteria


BARTHES - riga 99
RIGA 30

fagioli cesarins di raveo

vorrei sforzarmi di scrivere sul blog con più costanza, qualche parola sulla mia giornata, su eventuali letture o i dischi che ho ascoltato, magari aggiungere anche una schermata rubata all’avanzamento del lavoro grafico

confesso che non è tanto per voi che leggete, in fondo i commenti sono più radi dei capelli sulla testa di un calvo ed i visitatori oramai una manciata (a parte quelli capitati sul blog cercando il tatuaggio di belen) – è un proposito che riguarda me stessa, per riprendere confidenza con la scrittura e riabituarmi a trascrivere i pensieri con maggior sistematicità, in modo che possano germogliare nuovi ragionamenti o quantomeno consolidarsi le conoscenze sviluppate
ma anche per tenere traccia del percorso quotidiano, nel timore di scordarmi troppe cose, od azioni, e di non saperle più collocare nel loro giusto momento a distanza di settimane o di mesi

il tempo a disposizione è poco: mi hanno potenziato gli orari di classe e mi capita di far lezione anche fino alle dieci di sera – inoltre il fisico fa i capricci e di conseguenza fatico a dormire, accumulando stanchezza senza riuscire a smaltirla
vorrei saper dormire in piedi, come dicono sia naturale agli equini – invece …

è sabato pomeriggio e sono appena tornata da scuola – sul fuoco le verdure per uno sformato (asparagi funghi e fagiolini) – prevista anche una torta di mele con farina di grano saraceno

ph: i fagioli cesarins (dal gusto dolce e dal colore simile ai piselli), vengono da raveo