Category Archives: diario

neutro non è mediocre
un imbuto non è una corona
fb:  le clessidre orizzontali – dormivano

I
a volte così tesa e stanca che non le arriva il fiato
la sensazione di una corda tirata da più mani in direzioni opposte e la percezione di aver sbagliato e continuare a sbagliare, non solo nelle scelte macroscopiche, ma perfino nei dettagli più minimi e nascosti, nelle minuzie, incapace di gestire anche le scelte più elementari

spesso le capita di pensare che rifugiarsi nei disegni sia l’unico modo per tirarsi fuori da tutto quel fango, cacciandosi in un mondo di segni silenziosi e di tinte piane, di sfumature pacate e quasi pacifiche che trovano spontaneamente il proprio tono e il giusto livello di chiaro-scuro e che si concertano tra loro senza traumi

ha smesso da tempo di vomitare sui fogli le sue presunte disgrazie, di rendere concreto il racconto della sua vita / adesso è una persona diversa, quasi assente – forse per questo sbaglia così tanto, così di continuo: per il fatto di praticare con fatica un mondo estraneo dal quale per indole e per struttura si astiene non appena possibile

e si rende perfettamente conto che quei di-segni non contengono nient’altro che il suo autocompiacimento, che corrispondono a certe forme di anestesia formale da lei tanto deprecate – ma capisce anche di non potersene liberare, rappresentando di fatto l’unico territorio sopportabile, riposante

II
vorrebbe un mondo senza vecchiaia
perché non trova le parole per descriverne la crudele irragionevolezza
soprattutto quelle utili a distrarre chi (ormai vecchio) ha molta paura

.


(seduti nella stagione incerta)

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ci piace far credere di essere impegnati a migliorare il mondo
ma non siamo capaci di farlo, nemmeno a parole

 

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I
07.04
conosco l’origine della mia assenza di pace ma non capisco cosa possa aver generato la sua, viziato primogenito di famiglia numerosa – pur se carico di responsabilità nel suo ruolo di primo sempre e comunque – unico ‘studiato’ vanitoso e mondano
il mio arrivo non previsto trasformò la sua vita e l’immediato intorno in un perenne punitorio, ma dubito che prima di allora fosse mai stato sereno

II
08.04
non mi accorgo della pasqua – piuttosto di quel contorno che permane, ritaglio senza centro
la giornata è particolarmente grigia e fredda, con i colori dell’inverno ancora dietro le tende, e la casa desolata mi parla dai suoi anfratti inconoscibili, sussurrando dietro ai cartongessi, soffiando nei suoi tubi, facendo sfrigolare lamiere ed assiti – il disordine con cui la nutro esprime bene le gentilezze respinte, addirittura ignorate, forse inconsapevolmente mortificate

perché la primavera mi schiaccia in questo modo?
mi sento insetto fuori stagione, goffamente incistata in un esordio complesso

 

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I
mentre cammino – in strada lo stesso profumo che usciva dalla cucina della casa paterna (non lo stesso, in effetti, ma uguale)
profumo di sughi consistenti e di spolert – pane lasciato ad abbrustolire nel cassetto laterale della stufa insieme alla teglia rotonda di stagno con le pere che caramellavano

la parola quasi sempre è nostalgia
ed in effetti mi trovo a ricordare, ricordare, incessantemente – vivo immersa nel pensiero di quello che non c’è più, le cose perdute, sperimentando uno struggimento che a tratti diventa particolarmente acuto, quasi un dolore

II
un mondo invaso dalle badanti
come facevamo prima?
probabilmente ci prendevamo cura personalmente dei nostri anziani, senza alleggerire il carico

mia madre nel sogno partiva per andare ad assistere una zia malata – non ce la può fare, pensavo, lei già cosi avanti con gli anni, a prendersi cura di un’altra vecchia
ognuno dei miei sogni sembra essere un modo per andare incontro al destino dei commiati, un modo per avvertirmi, un training sfaccettato e metaforico del congedo – dei congedi

 

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little darling, it’s been a long cold lonely winter
little darling, it feels like years since it’s been here
here comes the sun
here comes the sun, and I say
it’s all right

 

esauste le ore
particolarmente vivide le giornate di una stagione che esordisce con splendore

(mai sufficiente a far cambiare gli uomini)

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ottima scusa per non parlare
la montagna è un luogo dove le cuffiette mp3 non sono necessarie
ascolto il suono dei miei passi, del bosco e del vento

[ 14 novembre 1996 – mentre festeggiavo il compleanno in un luogo molto lontano, da qualche parte ai confini del guatemala verso il messico, lavorando a un progetto di sicurezza alimentare finanziato dalle nazioni unite, in via cascina il fango scivolato dalla montagna entrava nelle case facendo temere il peggio  ]