Category Archives: diario
I che cos’è la soglia per due che si amano? dice il poeta II oggi ho visto un vecchio seduto fuori l’autostazione, con la pelle cucinata e un piccolo basco blu dal bordo rovesciato che ricordava un cappello da cuoco però di feltro ho visto un punkabbestia seduto su una panchina di via leopardi con due cani addormentati ai suoi piedi ho visto che ci sarà paolo nutini in concerto (e allora?) ho visto anche una donna zingara con una lunga gonna fiorita fumare una sigaretta fuori da un cinema e una coppia di ragazzi parlare molto vicini, indifferenti al traffico della mattina che saturava un viale di udine nord vedo (spesso) la mia faccia irregolare nello specchio che tenta di assomigliare ad altre facce, migliori o diverse – soprattutto diverse, declinazioni dell’altrove di cui scrivevo giorni fa e tra poco vedrò un ospedale, vedrò una casa in disordine, un soggiorno famigliare e un frigorifero stanco pieno di ghiaccio e senza luce |
m1305 non ho acquisito il senso del tempo (la maturazione dei frutti) essendo stata giovane mi sento ancora giovane mia nonna centenaria la mattina sistemava le perle intorno al collo davanti allo specchio (erano perle di plastica, due giri, probabilmente trovate su qualche giornale o su un banco del mercato) e passava un velo di polvere rosa sulle guance ancora liscie stamattina la primavera è un grumo rappreso, fa freddo e piove a momenti [ |
240512 1820 postilla: 270512 2143 il tempo e le ore sprecate in attività superficiali – seduta di fronte a una televisione accesa su pellicole di terz’ordine oppure intenta a consultare materiale di scarso valore – avevano nel tempo corroso le sue abilità intellettuali, conducendola a uno stato di evasione semi-permanente 300512 1200 musica: evan parker |
non si è trattato di giornate piacevoli per l’italia
da ricordare, certo, ma per il dolore arrecato, dall’uomo e dalla natura imbestialita
mi muovo senza muovermi
spostamenti ripetitivi, quasi seriali
e un po’ mi dispiace di questa mia indifferenza incalzante nei confronti del territorio, che mi impigrisce e mi accidia, che se questo verbo esistesse sarebbe il mio – accidiare
tra una pioggia e l’altra ci ricordiamo che la primavera volge quasi al termine, regalandoci un clima isterico che innervosisce anche i santi / purtroppo ha piovuto e piove anche e soprattutto su chi è senza casa, sulle macerie, sui fiori deposti di fronte a una scuola; piove sui fatti e sui fattacci, sui silenzi e sui pianti / ancora non si è deciso il caldo, a portare il giusto ristoro, a far compagnia alle rose che hanno piovuto i loro petali gonfi d’acqua su prati e viali
un amico compie cinquant’anni, tondi e familiari / ci si consoce da sempre e di lui conservo fin dall’adolescenza un pettine di quelli d’alluminio, da barbiere, con un decoro fine inciso, che mi regalò quando avevo i capelli molto molto lunghi / le sue ore sono state spesso anche le mie, e ringraziare forse non basta, per tutte le cose che da lui ho imparato negli anni
in occasione di questo numero pieno della sua vita ha regalato agli amici una busta che continene la sua storia per immagini, e un pensiero scritto diverso per ognuno, come il filo di un racconto: a me è toccato lo sguardo, il mio, che poi per certi versi è cresciuto e si è formato anche grazie al suo
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la musica quasi monotona che insegue voci altrettanto meccaniche è di alessandro bosetti / la lingua è tutte le lingue, il suono ciascun altro suono o rumore che colpisce lo sguardo – miracolo sinestetico, o del sentire sciolto
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non ho molto tempo da dedicare al blog in questi giorni del resto, avverto in me uno spirito di dismissione, la noia dell’assenza di confronto – e non pretendo l’impossibile, rassegnandomi al fatto che i blog sono ormai per la gran parte uno strumento di rapida consultazione e non piattaforme di scambio – almeno quelli a sfondo personale, quale il mio la stagione avanza tra una pioggia e la successiva la musica fortunatamente non manca
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una giornata in carnia per festeggiare la mamma
faceva freddo e il sole era scarso
lei sempre più piccina, di meno chili, con i capelli sottili come ragnatele chiusi in una piccola crocchia sulla nuca – quando parto rimane alla finestra a salutare fino a che non sparisco alla vista, nascosta dagli alberi nel giardino della canonica
nel frattempo, alcune notizie passano sotto silenzio
si tratta di notizie da sinistra, che non generano una rendita commerciale, che non divertono, e non riguardano il gossip
muore ancora troppo giovane stefano tassinari, sceneggiatore che aveva collaborato con molti nomi della cultura italiana – mi era familiare per i suoi contributi ad alcune trasmissioni di radio3
ne scrivono i wu ming in alcuni articoli a partire da qui
lo ricorda con un bellissimo lacerto anche il blog note briganti
la seconda notizia riguarda la chusura imminente del manifesto
dopo liberazione, si tratterebbe della seconda testata importante e rappresentativa dellla cultura di sinistra che chiude nell’arco di pochi mesi
ma di questo alla gente importa poco – in italia si preferiscono altre pubblicazioni, più moderate, più ruffiane, o più volgari
spero ancora che esista una via di uscita, e che il quotidiano che leggo da quando ero ragazza continui ad avere il suo posto nelle edicole e tra le scelte degli italiani
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la stagione – qualcosa che si riempie e si riempie
guscio che sta per scoppiare
non mancano imprevisti sbalzi d’umore, cieli che si richiudono come animali disturbati
un amica dal suo giardino reca due peonie e una figlia giovane, sorridente
subito il tramonto si profuma di primavera
ed è un profumo talmente intenso da cancellare il disordine – pulisce i pavimenti e sgombra i tavoli
questo profumo pretende calma e addomestica gli oggetti nell’appartamento
mi addormento pesante quasi sotto l’effetto di una pozione
la mente pulita come il tavolo della cucina – e bianca
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ma nessun profumo ancora è capace di annichilire il congedo
ciao marisa, ti abbraccio