Category Archives: diario
l’intorno fisico che attraversa
le dispiace ed è per lei fonte di profonda demotivazione che quasi nulla di ciò che sa ed ha imparato nel corso degli anni venga messo in gioco nelle conversazioni e nei rapporti quotidiani con l’esterno
le pagine della sua vita
Comprendo
la tua caparbia volontà di essere sempre assente
perché solo così si manifesta
la tua magìa. Innumeri le astuzie
che intendo.
Insisto
nel cercarti nel fuscello e mai
nell’albero spiegato, mai nel pieno, sempre
nel vuoto: in quello che anche al trapano
resiste.
EM
ma quando ti osservano attraverso il filtro dei social network pensano che tu viva d’aria, che qui tutto sia facile e normale, che tu abbia qualcuno che provvede mentre stai seduta a mettere insieme segni e parole di fronte al computer, o levighi pazientemente una scatola di cartone – come se quello fosse l’unico scopo della tua giornata, della tua vita – il web è un filtro che ti rende immateriale e sicura, lontana e astratta, con le tue foto di pani e dolci, le luci di natale e le cartoline colorate in ordine sparso
ed è allora che li detesti, che ti senti arrabbiata e delusa, che non sopporti più i loro complimenti, le loro proposte a fondo perso, la loro vita organizzata, i figli che tu non saresti mai in grado di mantenere, le loro case con due auto e quattro televisori, le loro vacanze, i viaggi e gli i-phone ultimo modello
hai a disposizione un mondo di cose usate, di vecchi telefoni e di oggetti acquistati con parsimoniosa attenzione, e per quanto tu sappia far scintillare il tuo spazio quotidiano dentro fotografie più simili a congetture, sai bene che è solo la coincidenza di piccoli dettagli che coprono il vuoto e in qualche strano modo silenzioso ti vergogni del tuo futuro incerto e di tale dissimulazione estetica sistematicamente perseguita nel tempo
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sono giornate particolarmente silenziose
lavoro a una piccola mostra personale che si terrà altrove da qui
nemo propheta in patria
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inappetibile – perennemente insonnolita dalle parole e dai colleghi / piuttosto che perire nell’adattamento meglio di-sfarsi nella più banale delle trasparenze il traffico precede il pensiero sono trascorsi i giorni di festa ecco(vi) la mia tazza fumante |
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il senso del tempo
trovare
smarrire
ri-trovare
condividere
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i miei natali sono semplici, trascorsi in famiglia – cucinare, leggere, dormire, assaporare momenti piacevoli e tiepidi trascorsi con gli amici di sempre – a volte furiose litigate testimoniano l’irrisolutezza dei rapporti famigliari
… saranno le montagne intorno a tenere tutto così raccolto nello stesso posto, senza farlo cambiare?
l’anno finisce e lo si guarda come l’ennesimo contenitore giunto al colmo, un contenitore piccolo o grande, a seconda degli anni densamente riempito oppure dal contenuto vacuo, indistinto, insoddisfacente – si leggono gli ostacoli superati, gli scogli in sospeso, le liquide impermanenze di situazioni poco convincenti, i ricordi cari, le assenze che bruciano imperiture, ci sono fotografie e ritratti inversamente destinate a sbiadire in fretta, immancabili ferite e dolori solidi come pezzetti di metallo tagliente
a volte riesco a scorgere progetti che occhieggiano come germogli nel terriccio, sapori e profumi per sempre legati a momenti particolari, canzoni che vibrano da lontano, scoperte piccole e brillanti come minuscole pietre preziose o lucenti frammenti di sabbia
… e c’è il peso di questo paese che non cresce, il ricordo di un anno tormentato e deludente in cui le occasioni per cambiare sono andate sprecate in mano a personaggi troppo poco interessati al bene comune – questo passato così sporco e farraginoso andrebbe sì chiuso in un vaso a tenuta stagna, per non farne riemergere nemmeno la minima scheggia, per ricominciare da capo, con nuove intelligenze e promesse di cui ci si assuma – finalmente – la piena responsabilit��a’ – guardando a quel vecchio vaso velenoso con imbarazzo, e una certa vergogna
.
non faccio auguri – solo respiro
e nonostante la fatica ringrazio
questo tempo che è mio ma che è anche vostro
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ogni anno arriva
stancante brillante privilegiato domestico indaffarato breve
quasi imbarazzante per lo spreco di risorse e la sua consistenza commerciale
non è così facile per tutti
non è caldo per tutti – e nemmeno splendente
lo stesso ci piace rifugiarci ubriachi dei nostri privilegi in una parentesi accogliente ed effimera che altri possono riconoscere e condividere – c’è lo sforzo quasi gioioso di rendere più felice qualcuno a cui si vuole bene
e di tirare il fiato – per qualche minuto
laicamente
.
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