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… e andiamo a votare ai referendum !!

12 e 13 giugno 2011

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sabato 28 maggio prossimo alle ore 17.30 antonio della marina e alessandra zucchi aprono le porte della loro galleria d’arte sonora e spaziale, nuovo ambiente dedicato alla sperimentazione musicale in udine, viale volontari della libertà numero 43
il programma inaugurale prevede un contributo di michael j. schumacher, artista e curatore americano, promotore e sostenitore dell’arte sonora a livello internazionale / è il fondatore e direttore artistico della diapason gallery a new york, una delle prime e più longeve gallerie d’arte sonora del mondo /
sarà una sua audioinstallazione dal titolo unintending la prima delle opere ospitate all’interno di spazioersetti / si tratta di una composizione per computer costituita da migliaia di frammenti musicali diffusi all’interno della sala d’ascolto tramite un impianto di diffusione a otto canali /
l’esposizione sarà preceduta da una breve introduzione sul tema dell’arte acustica o arte dei suoni con esempi ed ascolti tratti dall’ampio catalogo della sua galleria che negli ultimi 15 anni di attività ha ospitato più di 300 artisti /

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a cura di:
antonio della marina
alessandra zucchi
associazione culturale continuo

 

programma inaugurazione

1730 benvenuto
1800 quindici anni di arte sonora a new york, esempi e ascolti dall’archivio della diapason gallery
1845 brindisi
1930 michael j. scumacher – unintending, composizione algoritmica 8 canali.
2100 commiato

 

il sito di spazioersetti esiste ma è ancora tutto da riempire:
www.spazioersetti.it


grafica: i. tullio

tutti i concerti inizieranno alle 19.30
data l’esigua capienza della sala si consiglia di arrivare almeno dieci minuti prima dell’inizio
ingresso libero

 

era una bambina / è ancora bambina
she was a baby there / she is still a baby

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sadness is a blessing
poi ha capito, che per ottenere una crosta croccante deve infornare il pane a una temperatura decisa, più alta / non deve avere paura nemmeno quando preme il piede sull’acceleratore, ed ora in effetti l’automobile non le pare più una ferraglia ingovernabile / ha capito che non smetterà di sbagliare, che le ore saranno ancora e quasi sempre solitarie, che la sua pancia ricomincerà a gonfiarsi e che uscire dal circolo vizioso dei ritmi privati dell’irrequietezza sarà difficile e forse improbabile 

ugualmente si lascia trasportare dalla primavera, senza urgenza

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il pane, di kamut e orzo integrale





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Cividale del Friuli – Domenica 15 maggio 2011

c/o Sala dei Gessi – Società Operaja – Foro Giulio Cesare 15
Ore 17.00 Proiezione del Documentario

Rade Koncar 

Una storia di operai jugoslavi

di Gordana Pavlovic, Tamara Bellone e Piera Tacchino

Parteciperanno alla serata Piera Tacchino e Rajka Veljovic
Organizza ANPI – Sezione di Cividale del Friuli
Aderiscono: SPI/CGIL – Circolo Iskra – Associazione Liumang


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tempo fa mi ero soffermata a riflettere sul divario esistente tra un popolo di consumatori e uno di cittadini, dove quest’ultima parola richiama l’idea di civitas e dunque per assonanza e affinità quella di civiltà, facendo riferimento alla capacità di scegliere in ambito civile e politico ma prima ancora di intendere quali siano le condizioni e le prospettive che riguardano la propria nazione (ed aggiungerei anche quelle del proprio pianeta) / 

tali considerazioni si rivelano più che mai attuali dopo le dichiarazioni del sindaco di firenze matteo renzi (esponente del PD, sottolineo: PD), inspiegabilmente (?) capace di largo traino di consensi, che si è espresso in favore di un’apertura dei negozi durante la giornata del prossimo primo maggio /
la stampa si è profusa in considerazioni ideologiche (giuste e condivisibili) relative al rispetto della festa dei lavoratori, ma pochi sono andati a sottolineare come, da destra e da sinistra, non piovano ormai altro che incentivi al consumo, invitando le persone a diventare dipendenti da logiche di natura meramente commerciale / dimentichiamo progressivamente il valore impalpabile profondo e soprattutto non monetizzabile dei simboli e della memoria; ogni data sul calendario diventa pretesto di celebrazione materiale – per la gran parte delle persone, ciò che non si può acquistare in un negozio sostanzialmente non esiste, non ha valore / non siamo quasi capaci di immaginare le nostre città con le vetrine spente, non possiamo sopportare di non mettere mano al portafoglio per 24 ore filate, e questo va a incidere sulla qualità e sulla natura del nostro tempo, sulla struttura dei pensieri, e infine sull’impostazione dei nostri obiettivi di vita /
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