Category Archives: calendario

1

intende che innamorarsi è (stato) un atto definitivo

2

così stanca da non voler guardare –
in fondo le fotografie sono una faccenda conclusa
attengono ad una giornata tonda e tiepida che riposa alle sue spalle

non è abituata a simili boccate di vita sociale, a tanti saluti e strette di mano, con tutte quelle bandiere che si agitano senza posa davanti agli occhi / torna a casa senza forze, stordita dal rigoglio delle bandiere, dalla marcia lenta, dal pranzo speciale consumato in compagnia di amici in un appartamento spazioso e pieno di luce
(quel vin santo così gentile uscito dalle mani sapienti di un compagno ormai morto scivola senza offendere)

nonostante il vento feroce le persone riescono a distrarla dal male, a rendere leggero l’esilio

3

nonostante

si accorge che non è nemmeno una questione di quanto o di cosa
si tratta di una mera casualità, di coincidenze
o del fatto che quando non ne puoi più l’amore ti prende per sfinimento

4

rimangono note spaziose
le candele sul tavolo sparpagliate come un filo di luce instabile
tra una nota e l’altra si insinua la nostalgia

5*

subentra lo svuotamento
l’esubero di voci e facce cui segue improvviso il clima raccolto del suo appartamento, con la musica che suona quieta mentre scrive, provoca un crollo repentino dell’umore, un abbassarsi delle difese che ricorda l’acqua che fugge rapidamente dallo scarico di un lavandino
si sente rovesciata e sgonfia
e si domanda se sia questa la dimensione più autentica della lotta, quando ti confronti con i limiti fisici del tuo sistema, quando il corpo si ri-lascia senza forze e la voce non ha più parole da pronunciare e tutto scorre come un documentario, senza sonoro e privo di riverberi abbaglianti, a una velocità irreale – come se ogni gesto di quella giornata non fosse stato effettivamente vissuto e non avesse davvero inciso un segno nel tempo presente, quasi si trattasse di ricordi che non trovano una corrispondenza nel reale – al pari dei sogni, che in fondo sono memorie di qualcosa che non è mai veramente accaduto

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oggi ha compiuto 85 anni


da stampare e divulgare
click sull’immagine per scaricare il pdf

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alla fine sul ponte ci sono andata
e ne è valsa la pena





via carnia.la

confesso che ci sono andata soprattutto per ascoltare mauro costantini, ma alla fine l’incontro si è rivelato molto positivo per la qualità dell’insieme e non solo per la bella musica
ricordare giorgio ferigo e la sua prematura scomparsa potrebbe infatti provocare una smisurata tristezza, se non fosse che la sua attitudine positiva riesce a proseguire nel tempo attraverso le attività dell’associazione e si traduce nel perseguimento e nella preservazione del valore culturale e umano di ogni progetto e di ogni incontro collettivo.
in questo caso si festeggia l’uscita di un corposo volume di scritti rieditati da forum (le cifre, le anime), che trattano dei movimenti migratori in carnia, raccolti e sistematizzati con cura e riproposti in forma antologica da claudio lorenzini
ferigo fu uno studioso straordinariamente prolifico e dotato di una particolare curiosità – spinse le sue ricerche oltre i margini paludati della demografia istituzionale per dare alle informazioni che via via raccoglieva e raccontava un assetto vivo e soprattutto rispettoso di ogni minoranza; ne sono prova le brevi letture che raccontano con la nitidezza di fotografie frammenti di vita e aspetti trascurati di una storia apparentemente minore, che è poi quella che andò a conformare l’attitudine culturale di una regione e delle sue genti.
l’aula 7 di palazzo antonini è discretamente affollata, letture e riflessioni si alternano armoniosamente con gli intermezzi musicali proposti dal trio costantini, luciani, turchet
esco contenta – le cose belle succedono e a volte le parole (e le note) non deludono
grazie una volta ancora a giorgio ferigo

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(le mele da raveo)