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un giorno, anni fa, nel giardino sotto le mie finestre veneziane, si formò un arcobaleno tra gli alberi – fu una sensazione strana, sentirsi quasi come miracolata
due disegni su un piccolo libro collettivo di Chronicle books
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two dresses of mine on a Chronicle books tiny volume
about rain and rainbows
l’impoverimento e il diradarsi delle conversazioni è un buon incentivo all’intensificazione della lettura
la realtà le parla – incessantemente
ogni cosa che vede e che riceve è una lettera
non sempre sono buone notizie
la distanza da ciò che muore è distanza dalla realta’
BLANCHOT
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I
anni prima, un’amica le diceva della scarsa moralità delle architetture di zaha hadid, che provocano nel visitatore una destabilizzazione gratuita e una percezione superficiale dello spazio architettonico per via di forme utilizzate in modo scarsamente causale (forme che determinano spazi astrusi e non viceversa l’attenzione alle necessità di chi li attraversa, a suscitare composizioni più consone)
II
sta leggendo manganelli – qualcuno già lo sa
attraversando le pagine si trova di fronte all’opposta sensazione rispetto a quanto sopra, testi in cui ogni parola è profondamente necessaria, ed ogni frase per quanto misteriosa conduce a una verità intelligibile, a un senso che il lettore avverte e riceve
questo libro è regalo di maggio, un tesoro – e si sente fortunata
lo legge in autobus la mattina presto, nei momenti che la scuola concede, o quando vuole frapporre tra lei e l’ottundimento udiniense uno spazio sufficientemente profondo, una distanza di sicurezza
la avvolge in quei momenti un’architettura smisuratamente necessaria
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GIANCARLO ILIPRANDIRIFIUTIAMO LA CIVILTÀ SE QUESTA È CIVILTÀ. QUESTA NELLA QUALE CI SIAMO TROVATI INSERITI O ADDIRITTURA INTEGRATI, COME VI ACCUSANO DI ESSERE; QUESTA CIVILTÀ DELLE ACQUE TORBIDE E DELL’ATMOSFERA FUMOGENA, DEL SESSO STAMPATO E DELLA SCUOLA IGNORANTE, DEL VERDE SMORTO E DELL’OGGETTO REGALO, DELLA FAME ENDEMICA E DEL RUMORE GLORIFICATO, DELLA VIOLENZA COME SOLUZIONE E DELLA TENEREZZA COME POVERTÀ. UN GRANDE RIFIUTO CHE SIA UNA GRANDE UTOPIA, OFFERTA COME UNICA SOLUZIONE MENTALE DALLA CARENZA DELLE SOLUZIONI OPERATIVE, UNO SFORZO DI IMMAGINAZIONE DOPO IL QUALE RIADAGIARCI, ESAUSTI, NELLE PIÙ CONCRETE COMMITTENZE DI LAVORO CHE CI RIPORTERANNO AL PRESUNTO BENESSERE. |
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