[ nuota nuota che presto sarà autunno ]
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è quasi passata, ma c’è ancora tempo per nuotare, dormire al sole, raccogliere sassi e conchiglie
c’è tempo per illudersi che non finisca, per cenare con gli amici, per chiudere gli occhi sul mondo – intervallo necessario a riposare dai dolori universali sempre in feroce agguato
la comodità del suo essere,
disagevole imbarazzo del privilegio,
rende impossibile la disinvoltura
annichilisce qualsiasi forma esordiente di felicità
non resta che tracciare segni titubanti, malinconici e pavidi
incredulità di essere ancora, respirare, camminare,
di vestire certe righe sfiziose, certi sandali nuovi
ha scritto molto poco / disegnato quasi nulla
è stata giudicata superficialmente
e non ha saputo difendere il suo mondo.
nemmeno ha modulato la voce
le mani hanno compiuto il solito sgraziato mulinello – incomprensibile
di tanto in tanto, ha lasciato qualche parola
caduta come dalle tasche
tra carte di caramelle allo zenzero, bacche raccolte dalle aiuole, graffette di ferro
nessuna musica nuova
nessun bacio
nessun pane cucinato
una medusa color cannella, solitaria, ha solcato la baia a ricordarle che tutto è accoppiamento apparente, un transito instabile, illusione di compagnia
- nadav kander – chernobyl half life – 2004
- istra 2016
- istra 2016
- istra 2015
st: summer on a solitary beach – franco battiato – 1981
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