monthly archives: marzo 2014
il blog perde progressivamente il suo senso
nessuno si accorge dei silenzi prolungati allo stesso modo in cui la pubblicazione intensiva di materiali non procurerebbe alcun sommovimento o reazione.
la stagione procede con molta fatica, impegnata senza piacere in attività didattiche e inutili corsi di formazione / un senso del dovere che non sa decodificare la spinge ad avventurarsi in imprese estranee, apparentemente intenta a costruirsi una posizione più responsabile, in realtà pesce fuor d’acqua, boccheggiante e spaesata
mentre gli altri prendono appunti lei disegna, certo per sentirsi meno sola, e riconoscersi pallida-mente in quel senso di vaghezza frivola e in quell’irresponsabilità che la tiene ferma e non la fa crescere, ostinata a coltivare una personale inconsistenza: il margine infinitesimale tra lei e la rovina, tra l’assenza di stimoli e il dolore, tra spossatezza insonne e incubi, tutto si definisce sulla superficie sottile di una bolla, come un castello instabile che prima o poi necessariamente non può che rovinare su sè stesso, quando l’estetica e la congettura del mondo non potranno più bastare, come giocattoli di un’età sbagliata, frutto di sproporzione mentale e margine friabile del disadattamento.
non ricorda a lungo: i processi mentali, i nomi e le facce cadono nel dimenticatoio dopo un tempo breve / anaffezione del pensiero e dei sensi, slalom attraverso ombre di statue / forse sono le ombre delle ombre – ciò che rimane sotto forma di ragnatela
tutto sommato, la stanchezza rende questo tempo quasi dolciastro
lo sguardo di sua madre lo fa disperatamente dolce
(altro…) |
di[F]ferite