I – 02062013
… in realtà è proprio come quando cammini per strada

eppure sembra blasfemo, questo alternarsi di pianti e ricette, di quisquilie fiori e croquette
altalena irrazionale di morti e di vivi
di vivi che sono più morti dei morti e di morti che sono più vivi dei vivi

1151
nessuno restituisce ogni forma di tempo
ma quello abusato e rubato mi obbliga a fare i conti con i buchi neri dell’irresolutezza

.

II – 070613
10.00
fiori di carta
luce superiore

distaccata come petalo perso
dal gruppo che chiacchera
ascolta lo speciale fruscìo dell’erba incustodita

infiniti invisibili fili selvaggi
le salvano la vita


1121
poi ci sono gli scrutini
ci sono i pantaloni
c’è lo yogurt
ci sono autobus e ombrelli
ci sono le mutevoli ombre del sole sulle tende
c’è la polvere (molta)
ci sono chiavi sul tavolo, appena entri
là dove si appoggiano

1150
il talento altrui
quasi la uccide
annichilisce i gesti futuri
la addormenta

.

III – 090613 1207
nella domenica già non c’è più sole
ma una foschia
che è tutta luce
che è tutta niente
—————riduce la città intera dentro un piano monotono
cartolina o mappa dì sè stessa

distingui a malapena
i regali dati alle persone sbagliate
furti compiuti ad altrettante anime giuste

mani che non ti proteggono
e nemmeno ti estendono
buchi del tuo essere impreciso e domenicale

.

IV – 19062013
1250
lei.ha.sonno
legge debord
deborda
è tutta palpebre
che pesano nel caldo

.

Lascia un Commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>