monthly archives: settembre 2012
al visionario per bella addormentata di marco bellocchio
la misura della dismisura
quattro storie diverse generano un riverbero incessante del pensiero e sollecitano la riflessione mettendo in gioco elementi contrastanti e scomodi in merito a temi talmente complessi da imporre il rifiuto categorico di qualsiasi forma di volgare superficialità – chi si aspettava una storia pedissequa su eluana englaro ha potuto constatare come la questione della sua eutanasia venga trattata distanziandola in forma di cornice, quale elemento vitale che giunge mortificato attraverso il filtro desolante del mondo mediatico e politico (di fatto coincidenti) e che ricorre sistematicamente circondando lo svolgersi dei vari plot
il tema del sonno definitivo o piuttosto quello del risveglio (come ci dice il regista al termine della proiezione) sono considerati da diverse angolature umane al fine di evidenziare la complessità stratificata e aspra della narrazione, che esige altrettante rifrazioni e sfaccettature e che palesa le ombre faticose e spesso tragiche del ripensamento op-ponendo l’amore quale controcanto luminoso di ogni scelta personale (altro…)
un pomeriggio di sole a venezia ascoltando la radio
il secolo appena cominciato
giovinezza invece che volge al termine
sono le grandi vicende del mondo a fare da cornice, e non il contrario
ben pochi si confrontano con vicissitudini personali che coincidono con quelle storiche
chi combatte, per esempio, ma anche come in questo caso coloro che, mentre ascoltavo la radio in un vecchio appartamento veneziano riscaldato dal sole morbido di settembre, assistevano da vicino o peggio ancora si trovavano direttamente coinvolti in uno dei fatti più incredibili e mortali degli ultimi decenni, che ha ribaltato la nostra percezione del mondo
ma persino in questo caso la micro scala di coloro che sono morti od hanno assaggiato la cenere di manhattan per giorni immersi nel terrore, e la macro scala delle conseguenze a livello globale, sono separate da una distanza incolmabile, perché la storia implica una serie di trasformazioni che difficilmente possiamo toccare con mano e condizionare direttamente, e che andiamo a percepire solo nella loro condizione capillare e periferica (altro…)
attraversando due mesi – forse due stagioni
(un passo alla volta – e non di più)
alcune cose sono rimaste fuori dal diario estivo
non ho dedicato tempo a trascrivere i risibili frammenti di lettura
non ho aggiornato gli ascolti recenti
neppure ho accennato ai disegni che procedono per un libro che uscirà presto
l’estate è una stagione a scadenza quasi certa
ogni volta che finisce mi morde una malinconia fatta di pioggia e di penosi ricominciamenti
quest’anno non c’era bisogno del calendario per essere meno felici
il ritorno – quasi sempre si risolve in un televisore acceso
era ancora agosto
la luce cambiava veloce – giallo arancio ottanio
persino la periferia più insignificante per pochi minuti si tingeva di epico …
.
(altro…) |