attraversando due mesi – forse due stagioni
(un passo alla volta – e non di più)
alcune cose sono rimaste fuori dal diario estivo
non ho dedicato tempo a trascrivere i risibili frammenti di lettura
non ho aggiornato gli ascolti recenti
neppure ho accennato ai disegni che procedono per un libro che uscirà presto
l’estate è una stagione a scadenza quasi certa
ogni volta che finisce mi morde una malinconia fatta di pioggia e di penosi ricominciamenti
quest’anno non c’era bisogno del calendario per essere meno felici
il ritorno – quasi sempre si risolve in un televisore acceso
310812
ieri ho accompagnato un cieco dalla corriera fino all’autostazione
mi sembrava un non vedente inesperto, ansioso – oppure sarà stato così da sempre, e le sue incertezze erano quelle di un mondo che non immagina le cose per tutti ma solo per alcuni e che costringe a una perenne inesperienza, a un continuo annaspare dei sensi
l’ho preso per mano ed è stato strano, la mia disabitudine a toccare gli altri, a fondermi nei gesti, procura un imbarazzo permanente anche nel confrontarmi con la normalità di contatti fisici frugali e tutto sommato impersonali
inettitudine relazionale di qualcuno viziato e condotto dalla propria solitudine a una condizione di semi-immaterialità
**
quando parto mi salutano dalla finestra della camera da letto
in piedi, come se fosse l’ultima volta
***
(il libro)
il mio impaccio con le parole ormai è radicale e permanente
mi sembra di percepire una fragilità verbale che neppure i segni più eleganti riescono a compensare con grazia
1751
intercapedine sottile tra esserci e sentire
mi pentirò (innumerevoli volte) della mia voce
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3 Comments
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(L) says:
4 settembre 2012 alle 07:51 /
Il giardino del vescovo è bellissimo anche questa mattina, come ogni mattina, con questi alberi giganteschi e quasi immobili, un cuore che pulsa lento in mezzo al paese che corre veloce e sono commoventi entrambi, il cuore immobile e il paese veloce, perché sono separati, perché esiste una distanza incolmabile tra loro e non basteranno certo i miei passi, né il mio pensiero, e nemmeno il mio desiderio a colmare lo scarto tra la natura delle cose e il loro significato.
Ritornerà l’estate tra qualche giorno, vedrai, la città si svuoterà il sabato mattina e si riempirà la domenica sera e sarà sempre un respiro a svuotare e a riempire, un sole enorme e caldo aprirà le porte allo spazio.
Have a nice day.
(L)
On air “Echo d’un Murmure” di Régis Gronoff
tracciamenti says:
4 settembre 2012 alle 10:05 /
grazie luca
ha diluviato – ora non piove più
(L) says:
4 settembre 2012 alle 11:51 /
e noi siamo qui, come i naufraghi degli ex-voto, salvi e aggrappati ad un raggio di luce
(L)