monthly archives: febbraio 2012
mi auguro davvero che questo non si trasformi in un blog di cucina, in primis perchè non possiedo il talento e tantomeno le competenze necessarie, ed oltretutto perchè preferisco decisamente riempirlo con altri contenuti condivido la ricetta per realizzare questo piatto sostanzioso, gredevole sia appena sfornato che una volta lasciato raffreddare / le dosi sono sufficienti per almeno cinque persone
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strudel di spinaci ai tre formaggi
tempo di preparazione 50 minuti
ingredienti
un rotolo di pasta sfoglia
450 g spinaci tritati (ho usato quelli surgelati orogel)
100 g ricotta
30 g parmigiano grattugiato
30 g quartirolo
1 uovo
pangrattato
10 mandorle spellate a listelli
un pugno di uva sultanina ammollata
sale
noce moscata
rosmarino
menta
semi di sesamo (facoltativi)
mettere gli spinaci a scongelare in una terrina per qualche ora (oppure scottare quelli freschi leggermente e quindi tritarli fini con la mezzaluna)
aggiungere la ricotta, il parmigiano, l’uovo intero sbattuto con il sale, un pizzico di menta e del rosmarino sminuzzato, la noce moscata, le mandorle a filetti, l’uvetta e infine il quartirolo tagliato a piccoli cubetti
regolare la densità dell’impasto aggiungendo un paio di cucchiai di pangrattato
srotolare la sfoglia sulla teglia rivestita di carta da forno e farcirla con il suo ripieno
quindi rotolarla aiutandosi con la carta formando uno strudel e ripiegare gli estremi per dare una forma leggermente curva
volendo, spennellare la superficie con poco olio e cospargere con semi di sesamo e rosmarino
infornare a 180° per 40 minuti
sono giornate molto fredde, quasi sempre il termometro viaggia sotto lo zero, ma è un freddo asciutto, senza neve o pioggia, e quindi disturba meno, anche se spesso le strade e le campagne sono percorse da un vento che ricorda le bore costiere
è piacevole rimanere in casa, bere del tè bollente appena macchiato, magari infilarsi sotto una trapunta calda per guardare vecchi film – oppure leggere, o dormicchiare
tutto questo rappresenta l’inesistenza di una vita comoda, mentre si ascolta continuamente di luoghi e momenti della storia in cui nulla è comodo e nulla è civile o facilmente sopportabile – per questa ragione il pensiero e l’impegno non dovrebbero darsi pace mai
invece le mie ore attive sono anch’esse pigramente privilegiate: ore di cucina, oppure impiegate a preparare lezioni di grafica – comodamente sola, ma anche intellettualmente sola (ultimamente persino i segni lievi di illustrator defezionano)
a volte qualche bagliore, come una voce nel telefono, o un pacco che arriva da lontano: ana è un’amica che non manca mai, ogni occasione è motivo per dimostrarmi quanto è vicina (la borsa di tela e l’agenda aperta alla pagina con il cuore fiorito sono opera sua)
grazie!
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la musica di queste giornate – cristallina come l’inverno