Igli altri tre erano maschi, tutti serbi mentre aspettiamo sotto i tigli, i tre fumano un po’ incurvati di sonno nella luce scarsa del viale IIguido silenziosa e concentrata, attraverso strade di periferia sorvolate da un cielo cupo di pioggia che non vuole piovere, e poi di nuovo verso il centro è un saggio di danza, lasciando andare la macchina dolcemente lungo curve deserte e dentro minuscole rotonde spuntate forse nella notte da un giornale a fumetti, con una dimensione che immagino solo cinesi o pigmei possano capire davvero IIIquando mi mettono in mano il pezzetto di plastica rosa mi sembra quasi uno scherzo, proprio come il tempo autunnale così fuori luogo e le esercitazioni di maniera, prudentemente svolte su terreni sicuri senza troppo traffico
§la città spoglia d’agosto che si affaccia e spopola le strade ha i suoi vantaggi
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