monthly archives: giugno 2011
(ci fu bisogno della tecnologia, della moltiplicazione parossistica, della divulgazione selvaggia e rifratta all’infinito, dell’apparente benessere per tutti che imitava da vicino la democrazia senza nemmeno sfiorarla)così il delitto fu completo e perfettola persecuzione dello svuotamento, del pieno che coincide con il suo opposto, avvolse tiepida ed accessoriata gli uomini in terra e li cambiò per sempre, portandosi via la loro memoria e il loro coraggio.
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settimana intesa di ascolti ri-ascolti e approfondimenti molto spazio a steve coleman ed al jazz modale ma anche qualche classico del pop e frequenti incusrsioni nel contemporaneo bilancio positivo anche per la musica quindi, non solo per i referendum! |
anthony braxton / five pieces – 1975 ♥♥♥
anthony braxton / six monk’s compositions – 1988
anthony braxton w. derek bailey / first duo concert 1974 – 1996
(the) beatles / white album – 1968
conjure / muisc for the text of ishmael reed – 1984
conjure w. cab calloway / stands in for the moon – 1988
exploding star orchestra / we ar from somewhere else – 2007 ♥♥♥ (1)
fred frith w. ensemble modern / traffic continues – 2000 ♥♥♥ (2)
john coltrane / a love supreme – 1964 ♥♥♥
(the) king crimson / lizard – 1970
keith tippett / in concerto solo – trieste, ottobre 2010
rob mazurek / calma gente – 2010 ~
steve coleman & five elements / black science – 1991
steve coleman & five elements / curves of life – 1995
steve coleman & five elements / harvesting semblances and affinities – 2010
steve coleman & five elements / on the edge of tomorrow – 1986
steve coleman & five elements / resistance is futile – 2001 ♥♥♥ (3)
sun ra / angels and demons at play – 1963
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il giorno che raggiungemmo il quorum i giardini del paese erano pieni di gigli in fiore gli oggetti passavano di mano in mano, trasportando i gesti come appiccicati
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… e andiamo a votare ai referendum !!12 e 13 giugno 2011. |
ecco qua – di nuovo a casa in pianta stabilela sensazione al risveglio è quella di essere in vacanza ed invece il lavoro è finito ed allora ti accorgi che il senso di libertà vacanziera che provi si accompagna a un retrogusto colpevole che rende amarga quella piacevolezzahai tante ore a disposizione per inventarti innumerevoli giochi ma nessuno è monetizzabile (e in altri tempi avresti detto: per fortuna!) / sarà per via di questa domiciliazione forzata che persino l’ascolto della musica si fa svogliato oppure colpevole e non hai questo gran desiderio di scrivere o di leggere per riempire le ore di nuova sostanza?
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