monthly archives: gennaio 2011
IIl fuco, chiamato anche pecchione, è il maschio dell’ape domestica. Nasce da uova non fecondate di ape regina feconda o vergine o dalle uova deposte da api figliatrici. Il suo corpo è grosso e coperto di peli; la ligula è corta per cui non può bottinare, ma solo assorbire il miele dai favi e deve essere nutrito di polline dalle operaie; non possiede pungiglione.
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Iil primo sorriso dopo vari giorni è sorto spontaneo mentre durante la notte scorrevano le immagini di un documentario sui grandi pianisti del blues firmato clint eastwood
a un certo punto eastwood chiede a pinetop perkins (sono seduti entrambi al pianoforte) di suonargli un brano “alla pinetop” e l’arzillo vecchietto di colore (born 1913 – ndr) risponde che gli piacerebbe ma che no, da quando ha ricevuto una coltellata al braccio non suona proprio più come una volta! (… e lo dice come se parlasse dell’artrosi o del gomito del tennista) .
IInel frattempo, grazie a battiti scopro altre facce del blues, e durante l’intervista a dave soldier trasmessa qualche giorno fa ascolto una canzone dove il passato rauco e remoto della musica nera si mescola a sfumature metropolitane più vicine nel tempo – la voce particolarissima che sembra di bambino è in realtà quella di lorette velvette, chitarrista e cantante dei the kropotkins, mentre quella da vecchio bluesman appartiene al violinista charlie burnham
(prima di guardare il video della performance dal vivo consiglio un ascolto alla cieca)
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I
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IIla gran parte di coloro che avrebbero potuto fornire una risposta erano già mancati, peraltro spesso in età avanzata – avevano fatto parte di un’altra epoca, di un altro mondo in cui le risposte esistevano ancoraadesso avrei voluto chiedergli se l’età dei lumi fosse rilevante, nel suo gioco delle corrispondenze, e quale fosse stato il ruolo della cristianità – del resto, le domande sorgevano sempre nel momento meno opportuno, forse per effetto di un meccanismo di fugastordita dal male, il pensiero si poggiava a casaccio sui ricordi recenti, producendo riflessioni incongrue – ero in balìa del paradosso e non potevo andare da nessuna parte – solo dormire, mangiare, oppure smettere. Audio clip: é necessario Adobe Flash Player (versione 9 o superiore) per riprodurre questa traccia audio. Scarica qui l’ultima versione. Devi inoltre avere attivato il JavaScript nel tuo browser.
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and when you’ve given all you had
and everything still turns out
bad, and all your secrets are your own
then you feel your heart beating
thrum-pum-pum-pum
†
si spegne mick karn (1958-2011)
per ricordarlo una canzone dei dalis car (splendida copertina e il suo inconfondibile basso elettrico)
nel bel mezzo di un dolore si cercano punti fermi
qualcosa che non tremi
…
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