Posted by tracciamenti on gennaio 28th 2011 @ 11:40 pm
1
intende che innamorarsi è (stato) un atto definitivo
2
così stanca da non voler guardare –
in fondo le fotografie sono una faccenda conclusa
attengono ad una giornata tonda e tiepida che riposa alle sue spalle
non è abituata a simili boccate di vita sociale, a tanti saluti e strette di mano, con tutte quelle bandiere che si agitano senza posa davanti agli occhi / torna a casa senza forze, stordita dal rigoglio delle bandiere, dalla marcia lenta, dal pranzo speciale consumato in compagnia di amici in un appartamento spazioso e pieno di luce
(quel vin santo così gentile uscito dalle mani sapienti di un compagno ormai morto scivola senza offendere)
nonostante il vento feroce le persone riescono a distrarla dal male, a rendere leggero l’esilio
3
nonostante
si accorge che non è nemmeno una questione di quanto o di cosa
si tratta di una mera casualità, di coincidenze
o del fatto che quando non ne puoi più l’amore ti prende per sfinimento
4
rimangono note spaziose
le candele sul tavolo sparpagliate come un filo di luce instabile
tra una nota e l’altra si insinua la nostalgia
5*
subentra lo svuotamento
l’esubero di voci e facce cui segue improvviso il clima raccolto del suo appartamento, con la musica che suona quieta mentre scrive, provoca un crollo repentino dell’umore, un abbassarsi delle difese che ricorda l’acqua che fugge rapidamente dallo scarico di un lavandino
si sente rovesciata e sgonfia
e si domanda se sia questa la dimensione più autentica della lotta, quando ti confronti con i limiti fisici del tuo sistema, quando il corpo si ri-lascia senza forze e la voce non ha più parole da pronunciare e tutto scorre come un documentario, senza sonoro e privo di riverberi abbaglianti, a una velocità irreale – come se ogni gesto di quella giornata non fosse stato effettivamente vissuto e non avesse davvero inciso un segno nel tempo presente, quasi si trattasse di ricordi che non trovano una corrispondenza nel reale – al pari dei sogni, che in fondo sono memorie di qualcosa che non è mai veramente accaduto