monthly archives: ottobre 2010
allora abitavo una realtà incomprensibile, muta e incombente
i giorni accatastati e quelle strade di paese che davano sul nulla
se avessi accettato sarei diventata come loro,
avrei solo smesso di pensare e di volere
mi sarei sciolta in grumi di terra o trasformata in pannocchia
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avere una missione buona, anche piccola, è ciò che dà luce all’uomo
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negli anni ho imparato a distaccarmente, a vivere lontana
—————–(e non è stato certo facile)
eppure la familiarità non decade
anche se dimentico il nome di qualche campo o confondo le scorciatoie
da queste foto sarà forse irriconoscibile, non importa
è stata una giornata speciale
non intendo usare superlativi – sono stanca di chi li usa indiscriminatamente
supelativi come una sequela di aperitivi e ninnoli fastidiosi
—————–nella vita l’unico supelativo reale è il dolore
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il libro su mahler di ugo duse (1973), ormai fuori stampa – erano anni che lo cercavo
naturalmente alla toletta
fashion-system is black / gold
questo è il tipo di “cultura” verso cui tendiamo (non solo in italia, a quanto pare)
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