monthly archives: settembre 2010
poi torna il sereno, all’improvviso – e la casa si riempie di sole
osservo incredula muri, fogli e oggetti che parlano con la luce
ci stava bene saturday sun di nick drake ma l’ho già usata così tante volte sul blog!
What a beautiful face
I have found in this place
That is circling all round the sun
What a beautiful dream
That could flash on the screen
In a blink of an eye and be gone from me
Soft and sweet
Let me hold it close and keep it here with me, me
in the aeroplane over the sea / NMH – 1998
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ana ha una sezione del sito dove raccoglie le sue paper dolls
mi piace molto la composizione grafica che mette in evidenza le texture utilizzate
afferrare parole che s-corrono oltre il perimetro della casa
lanciare le proprie – superare i muri
creare sàrtie verbali – tese, praticabili
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piove
infilo le pantofole, lavo i piatti, accendo la radio, faccio la doccia, apro la finestra, esco a comperare il giornale, preparo il caffè, scelgo una camicia, leggo un libro sdraiata sul letto, mi guardo allo specchio, mi lavo la faccia, scrivo sul diario, accendo il computer, bevo il caffè, faccio pipì, infilo i pantaloni, frugo nella borsa, metto il rossetto, cerco gli occhiali, guardo un film, sfoglio il giornale, spalmo la marmellata su una fetta di pane, mi taglio le unghie, metto la crema, infilo un maglione, riordino le scarpe, scrivo una mail, ascolto un po’ di musica, sbuccio una mela, mi profumo, sprimaccio il piumone, telefono a mia madre, cambio la camicia, cerco un libro sugli scaffali, disegno, scelgo la biancheria, pulisco le lenti degli occhiali, scarabocchio su un pezzo di carta mentre parlo al telefono, mi metto la giacca, scatto una foto, spengo la televisione, lavoro al computer, ritaglio carta colorata, esco a fare la spesa, mi metto a letto, cucio un bottone, scelgo un cd, guardo un video su youtube, metto una pentola sul fornello, pulisco il pavimento, passo una pagina nello scanner, metto le lenzuola nella lavatrice, ordino gli inchiostri, apro una lettera, scrivo una lettera, cerco una giacca nell’armadio, rido, faccio lo shampoo, guardo alcune fotografie, infilo un anello, prendo l’orologio sul comodino, raccolgo alcune cartacce, sposto un candelabro, lavo la teiera, torno al computer, ascolto la radio, prendo una medicina, spengo il cellulare, pulisco la macchina fotografica, sbuccio una mela, prendo un foulard dal cassetto, mi soffio il naso, mangio una caramella, chiudo il pacco dei biscotti, appendo il pigiama in bagno, mi asciugo i capelli, cambio l’assorbente, raccolgo i sacchetti del riciclato, stendo il bucato, chiudo la finestra, metto il deodorante, slaccio il reggiseno, inzuppo un biscotto nel caffè, ripongo il latte nel frigorifero, scelgo uno smalto per le unghie, cambio gli occhiali, mi collego a facebook, rispondo al telefono, vado al cinema in bicicletta, preparo la cena, lavoro a maglia, chiudo gli occhi
intanto – in america succede questo |
è questo tempo che non concede respiro all’architettura o sono gli architetti a non avere più coraggio di essere tali? .il post continua dopo le foto…
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nel pomeriggio una manifestazione riuscita bene di docenti piuttosto incazzati
c’era il nostro bravo sindaco – la piazzetta affollata, gli striscioni e i palloncini colorati
( trenta, sospesi in un perimetro esiguo, come gli alunni nelle classi di adesso )
si può leggere un post dedicato alla manifestazione con qualche altra foto su carnia.la
un libro nuovo
e – ho messo le lucine colorate intorno a una finestra
non mi illudo di niente / non sento niente / ma racconto
. . la scorsa settimana sono stata con un’amica al centro balducci, per un incontro autoconvocato di insegnanti che intendono manifestare contro la riforma in atto / da tutta la provincia eravamo solo una quarantina, la maggior parte già di ruolo e impiegati (non io, purtroppo, ma tant’è) abbiamo parlato per circa due ore delle posizioni da prendere nei confronti delle direttive interne (rifiuto delle ore in esubero per favorire nuove assunzioni, annullamento delle gite) e per organizzare la protesta pubblica che avrà luogo a udine mercoledì pomeriggio in centro, segnalata da uno smilzo volantino stampato con l’aiuto della cgil c’è un’atmosfera trattenuta e timida – nessuno ha il coraggio di essere ottimista e di esagerare, di questi tempi / credo che non sappiamo più come si fa, ad esagerare, o solo pochi se lo ricordano penso a franco arminio, in questi giorni sul tetto dell’ospedale di bisaccia insieme ad alcuni altri per dire basta al malaffare e alla cattiva gestione del territorio e dei beni pubblici / penso a chi fa lo sciopero della fame, a chi per il lavoro ha messo in gioco la vita e la sicurezza vivere una protesta politica significherebbe riavvicinarci a una chiarezza di intenti, e capire in prima persona quale debba essere la forma del compromesso necessario – significherebbe capire quali partiti sono in grado di aderire realmente alle nostre necessità ed a quelle della democrazia / la cultura gioca un ruolo fondamentale in tutto questo perchè probabilmente è l’unico strumento che genera consapevolezza / tra poco torneremo a riempire le case di libri di polisitrolo come quelli che si trovano nei negozi di arredamento, e in fondo lo stiamo già facendo, perché una buona parte dei libri che pubblicano e che noi leggiamo sono di polistirolo e non servono a imparare a pensare, al contrario sono manuali della dimenticanza e dell’oblio, così come tutte quelle musiche piacevoli e soft, o quelle assordanti da discoteca che impediscono di parlare, o quelle foto sbiadite e tutte uguali che imitano la nostalgia che piacciono tanto a ragazzi e blogger |