monthly archives: agosto 2010

si tratta in questo caso specifico di creature poliglotte e sostanzialmente confuse …

presto nel negozio / soon in the shop

poli00
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il fatto è che probabilmente le persone vogliono vedere immagini di belle case e vestiti graziosi – leggere parole allegre, pensieri minimi come didascalie, accondiscendenti / vogliono piatti grondanti cibi sfiziosi, sapienti sfocature, residenze glassate e paesaggi che tolgono il fiato / vogliono leggere di vite straordinarie – cercano spunti per il loro guardaroba e per arredare il salotto
anche la banalità deve sembrare elegante, ben ombreggiata, servita con un contorno di verdure fresche, magari …

io non sono capace né voglio proporre niente di tutto ciò

la mia vita è spesso noiosa e si svolge in una periferia qualunque e priva di particolari attrattive di una città mediocre / abito una casa semplice e molto disordinata, e presto poca attenzione all’arredamento e sempre meno anche al vestiario / mi affeziono alle cose, lascio che mi invecchino intorno e addosso, come pelli gregarie, o protesi – mi stanno a cuore il benessere delle persone, la giustizia politica, la cultura
amo perdermi nell’ozio di ore lunghe e vuote ma so che è un’attitudine intraducibile, una sorta di assenza personale che non provo nemmeno a raccontare

questa mia vita è tradotta nel blog sotto forma di immagini spesso ripetitive e frammenti che si incollano a un calendario intimo – parole, musiche, presenze, ephemera … una perenne idiosincrasia nei confronti degli ornamenti e dei vezzi borghesi e un’incorreggibile antipatia nei confronti di chi fa le cose meglio di me

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le foto invece, scattate mercoledì in occasione di una visita a casa dei miei (con passaggio in ospedale)

dotted

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ho cominciato questa estate disperata per una prigione che andava (e va) via via chiudendomisi intorno / poi ho scelto di reagire, di regalarmi attenzione e persino un viaggio /
so bene che ci saranno stagioni in cui questo non sarà (più) possibile, in cui le incombenze mi porteranno a vivere in modo meno felice / l’esilio penoso in questa misera città borghese è già un passo non indifferente in tale direzione e la mancanza di lavoro dovuta anche alla grave situazione politica (cui sempre troppo pochi sembrano far veramente caso) mi offrono una prospettiva affatto divertente /
ma oggi – leggendo su un paio di blog esternazioni lamentose da parte di ex combattenti in fase di ripiegamento senile (come chiamarle altrimenti?) mi sale una rabbia incontenibile nei confronti di chi non si sofferma abbastanza ad apprezzare le cose che ha a disposizione, fosse solo il privilegio quasi frivolo di abitare un luogo vicino al mare, o una città vivace e ricca di situazioni / una rabbia che annichilisce persino gli slanci affettivi – perché non vanno bene simili forme di cecità e di spreco, perché le intelligenze e le buone scritture servono, e questa è una considerazione quantomeno politica riferita al presente – più che mai

a volte mi sembra che stiamo gettando la rete (e finanche le nostre vite?) ai porci

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in merito alla chiusura del blog, ringrazio le voci isolate ma non secondarie di rose e fuchsia / so bene che la lingua inglese potrebbe forse attrarre e trattenere più visitatori, anche se dubito che si soffermerebbero a leggere (la maggioranza guarda le figure e se ne va, persino tra gli italiani)
ma la decisione di mantenere i post in italiano è stata voluta e ponderata – infatti è l’unica lingua in cui riesca pur minimamente a rendere i toni, le sfumature e le esattezze presunte dei pensieri – è l’idioma primario, quello di sempre, che vorrei poter migliorare anche attraverso l’esercizio quotidiano della scrittura pubblica
inoltre – ne ho parlato spesso quest’estate – pur essendo attratta dalle svariate e spesso imprevedibili ambiguità del linguaggio, credo anche nel passaggio onesto e chiaro di certi pensieri: comprensibile, politico, diretto () e vorrei liberarmi della tendenza alla semplificazione che implica spesso la traduzione anglofona – la parola è una responsabilità e un privilegio che non intendo abbandonare – pur non essendo quasi mai soddisfatta delle cose che scrivo e soprattutto di come le scrivo

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…e chissà mai cosa vede qualcuno che guarda questo blog con occhi che non sono i miei …

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parole: sebastiano vassalli – musica: soap&skin

le creature in una stampa da oggi acquistabile su imagekind
[ new small print of creatures now in the shop ]

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esistono giorni perfetti?
talvolta il mare mi aiuta a credere che sia possibile
(le foto invece, hanno la definizione incerta del cellulare)

08-089
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a differenza di altri blog che hanno il problema del sovraffollamento, qui mi trovo a decidere se rinnovare l’iscrizione mysql, dato che i lettori e/o commentatori sono davvero pochi / inoltre, il blog ha assunto una forma piuttosto ambigua, e l’alternarsi di post più intimi con altri legati alla ricreca visiva od ancora a cosiderazioni più politiche, forse depista i lettori
in verità era proprio ciò che cercavo, un contenitore onesto delle varie esternazioni che uno stesso ambiente quotidiano è in grado di rivelare – ma la mia capacità di trasmettere qualche forma di verità personale è ancora del tutto acerba e poco convincente

ok, just a short translation of essential lines:
thinking about not to renovate blog inscription to mysql for next year – visitors are very few and silent and my activity is not enough inspired by comments or people voices …
(some of you follow me on facebook but it is not the same context, not the same game)

dotted

le foto invece sono state scattate al parco, domenica
soltanto io e un paio di vagabondi che dormivano sulle panchine più ombreggiate

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maya deren

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sandro bellomo vive per scelta nel cuore del salento ormai da una ventina d’anni, ha una bella voce dalla vena romana e un aspetto gradevole
il suo tratto grafico è veloce e sensibile / mi sono piaciuti subito i lavori che vende per strada, srotolandoli davanti ai passanti inconsapevoli, e che possiedono un equilibrio complesso e vivace di segni e colore – sono intensi, a volte esprimono assetti transitori e una ricerca personale ancora in atto
abbiamo parlato a lungo e durante la mia seconda gita a lecce condiviso il tempo di un pranzo

sul suo sito è possibile vedere una raccolta dei lavori più datati
per trovarlo di persona invece, dovete andare nella zona adiacente la piazza del duomo di lecce, durante l’estate

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