monthly archives: maggio 2010

il gioco apparentemente scontato di riconoscersi nelle parole altrui
ripeterle / ripetersi

l’opera contemporanea non è (mai) originale –

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polaroid / saturazione del vissuto

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[ parole  –  georges perec ]

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alcuni si perdono nel piccolo punto
generano oggetti sfiziosi perfettamente inutili

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le copertine non sono quasi mai alla (medesima) altezza del contenuto
vivono un’esistenza a parte, narcisisticamente sponsorizzate da grafici di successo
[ ok computer > una copertina un disco: nessuna distanza o frattura ]

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in genere dimentichiamo di dimenticarci
il mercato chiede la presenza fittizia e sterile del protagonismo
perché deluderlo?
pessimi artigiani ma di bell’aspetto / nessuna finestra – solo specchi

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appendice / 1
eppure aspetti e aspetti ancora
perdoneresti qualunque cosa
seduti di fronte come da ragazzi
(essere giovani ci riesce particolarmente facile)
progettiamo una splendida fuga – trasversale

ciò che non si può dire ma si promette di fare
nel mai dei nostri occhi
.
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il corpo cede, senza preavviso
uno svenimento delle difese, un’abiura

continua a piovere – treni, autobus e sorrisi
voglio farmi piccola nel divano, sommergermi sotto a strati di lana
tirare fuori la testa quando torna il sole
e allora tagliarmi i capelli – fragile

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[ parole alexandre o’neill – traduzione antonio tabucchi ]

pioveva – intorno avevo un mare d’erba molto verde
la corriera sembrava così in ritardo, invece sono arrivata in tempo
gli occhi quasi affaticati da tutto quel guardare senza sponde

+

ultimamente ho pensato spesso a un pomeriggio di anni fa, a una gita sul lago
così ho cercato nei diari le parole, per ricordare più intensamente

mi sono accorta che la scrittura è svaporata e fatico a rilasciarmi nel diario come allora
a volte mi pare si tratti di un problema di concentrazione
il collo sempre teso e gli occhi che sfuggono altrove, affamati e vaghi

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sento il bisogno di tornare alle parole – il lavoro grafico deve contenere parole, veicolarle /
allo stesso tempo – vivere in silenzio, osservare, attraversare, raccogliere

e un frammento di diario (si può ingrandire):

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+

udine celebra il primo maggio con un’installazione del fotografo gianfranco angelo benvenuto /
cento tute vuote marciano silenziosamente immobili in via paolo sarpi per ricordare le morti bianche …

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tanti gesti piccoli non formano necessariamente un gesto più grande

un caffè caldo e la città fuori molto grigia, semideserta, periferica
rispolvero vecchi diari e metto a posto gli armadi

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(parole: g.c. argan)

ai lavoratori – al diritto sacrosanto di venir trattati con dignità e rispetto

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