monthly archives: maggio 2010

porto le converse da quando ero una ragazzetta, ma queste sono davvero bellissime
un regalo speciale, grazie ana :-)

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immaginare che qualcuno possa fraintendere le parole
che le immagini assumano altri protagonisti
indipendentemente dal (mio) racconto

invece non è così – mentre scrivo
nessuno di voi – nessun lettore entra nel racconto

ancora arminio:
negli ultimi mesi sto cercando di mettere la politica al posto della morte

e un frammento dal diario – vecchio di qualche giorno:
fare della morte (e della vita) un dettaglio collettivo – 04.05

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e nel pensare a certe morti che sono di tutti e non di uno solo voglio ricordare mariarca
la sua fine gridata e la bellezza terribile della lotta che non può cadere
che non dobbiamo lasciar cadere dalle mani

.

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addio a un maestro speciale delle parole

Edoardo_Sanguineti.

a volte pare quasi meglio aver tutto da costruire che ritrovarsi nel mezzo di un costruito irrimediabile, che ha con-formato il pensiero della gente e il territorio secondo la stessa inequivocabile filosofia
quella del profitto finanziario

ogni mattina attraverso piccoli paesi civilmente sistemati, dalle facciate impeccabili ornate di geranei in fiore, e mi domando dove sia la gente, quale la forma dello stare insieme, nel senso reale e concreto del termine: stare insieme in questo presente che è fatto anche di stranieri e poveri e non solo di piccoli commercianti o imprenditori che così bene hanno saputo amministrare il proprio gruzzolo e le sovvenzioni pubbliche per i centri storici
è una società individuale

oggi a scuola un insegnante entrando in sala professori fa (scherzosamente?) il saluto romano, poi  esibisce con orgoglio, dentro due tasche trasparenti del portafoglio, l’immagine del duce da un lato e quella della madonna dall’altra
la storia non ha insegnato a sufficienza
è il mondo volgare degli ossimori (no: il mondo degli ossimori volgari), delle contraddizioni raccapriccianti di persone che scelgono senza pensare al prossimo, e senza mettere in ordine i tasselli

.

intanto continua a piovere …

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bastano pochi istanti per dimenticare le parole
rimane una specie di alone
la consapevolezza di averle pensate
e poi perdute

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il tempo cambia repentinamente e bisogna uscire sempre con l’ombrello
ieri ha persino grandinato – era da molto che non indossavo gli stivali di gomma

poi si comincia a conoscersi e con la confidenza spuntano le prime discussioni di politica
rispetto ad anni addietro ho meno voglia di incaponirmi, di urlare
alla fin fine lascio ad ognuno le sue opinioni – i pensieri sono troppi, e pesano

in fondo, vivo senza vivere – guardando il mondo dal finestrino
il mondo che si svolge – come un tema
(anche la foto dell’arcoiris, dal finestrino)

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parole / franco arminio

frammenti / frane

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attraverso una terra che non mi parla – a cui non parlo.
separati in casa procediamo in direzioni disgiunte –
(mi sento meglio quando viaggio attraverso le sue campagne)

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nelle ore buche vago per i corridoi – uso il telefono per scattare alcune foto
mi serviranno per ricordare – una sanzione di noia ma anche di verita’

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continua a piovere a frammenti – fa freddo
verso sera si apre uno squarcio di sole, arancione come un tuorlo

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mi vengono in mente libri e parole – poi dimentico

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le frane – per via delle radici troppo deboli

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cancelli
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(parole – carlo levi)