monthly archives: maggio 2010
porto le converse da quando ero una ragazzetta, ma queste sono davvero bellissime
un regalo speciale, grazie ana :-)
immaginare che qualcuno possa fraintendere le parole
che le immagini assumano altri protagonisti
indipendentemente dal (mio) racconto
invece non è così – mentre scrivo
nessuno di voi – nessun lettore entra nel racconto
ancora arminio:
negli ultimi mesi sto cercando di mettere la politica al posto della morte
e un frammento dal diario – vecchio di qualche giorno:
fare della morte (e della vita) un dettaglio collettivo – 04.05
e nel pensare a certe morti che sono di tutti e non di uno solo voglio ricordare mariarca
la sua fine gridata e la bellezza terribile della lotta che non può cadere
che non dobbiamo lasciar cadere dalle mani
.
addio a un maestro speciale delle parole
a volte pare quasi meglio aver tutto da costruire che ritrovarsi nel mezzo di un costruito irrimediabile, che ha con-formato il pensiero della gente e il territorio secondo la stessa inequivocabile filosofia ogni mattina attraverso piccoli paesi civilmente sistemati, dalle facciate impeccabili ornate di geranei in fiore, e mi domando dove sia la gente, quale la forma dello stare insieme, nel senso reale e concreto del termine: stare insieme in questo presente che è fatto anche di stranieri e poveri e non solo di piccoli commercianti o imprenditori che così bene hanno saputo amministrare il proprio gruzzolo e le sovvenzioni pubbliche per i centri storici oggi a scuola un insegnante entrando in sala professori fa (scherzosamente?) il saluto romano, poi esibisce con orgoglio, dentro due tasche trasparenti del portafoglio, l’immagine del duce da un lato e quella della madonna dall’altra . intanto continua a piovere …
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bastano pochi istanti per dimenticare le parole
rimane una specie di alone
la consapevolezza di averle pensate
e poi perdute
il tempo cambia repentinamente e bisogna uscire sempre con l’ombrello
ieri ha persino grandinato – era da molto che non indossavo gli stivali di gomma
poi si comincia a conoscersi e con la confidenza spuntano le prime discussioni di politica
rispetto ad anni addietro ho meno voglia di incaponirmi, di urlare
alla fin fine lascio ad ognuno le sue opinioni – i pensieri sono troppi, e pesano
in fondo, vivo senza vivere – guardando il mondo dal finestrino
il mondo che si svolge – come un tema
(anche la foto dell’arcoiris, dal finestrino)
parole / franco arminio