monthly archives: maggio 2010
dennis hopper – 17.05.1936 / 29.052010
foto da the last movie, 1971 – via the selvedge yard
dennis hopper: a life in pictures on the guardian
la città / conegliano è una città impostata su piacevoli dislivelli con un centro storico antico e prezioso uno strano modo di affrontare le pendenze: i portici si affacciano su piani inclinati, così la strada assume l’aspetto vago di un canale senz’acqua, forse di memoria veneziana in mostra / il mercato / + l’ultima foto, scattata in una piccola chiesa lungo il corso |
la corriera nuota in un mare d’erba don’t worry baby – appoggia la testa e chiudi gli occhi tanto di qui non passa nessuno e non si spendono parole { parentesi } e mentre dormivo il grano ha cominciato ad imbiondire
+ una pagina dedicata alle cianografie su kiwilicious (thank you fabrizio!) un post dedicato ai tiny books su the post family (thank you ina!) |
città borghesi e pallide
svaporate nel caldo
i ragazzi si riuniscono in cerchi
sotto i grandi alberi del parco
in campagna hanno cominciato a falciare il fieno da qualche giorno
oggi ho intravisto i primi covoni
in realtà non si chiamano più così, ma rotoballe
adesso per prepararli usano le macchine, mica il forcone
parole / edoardo albinati + alfred de vigny
14.20 / corriera adesso, appena libero dalle nubi, il sole scalda con impertinenza / le strade larghe del sabato pomeriggio, silenziose – il tu-tuu delle tortore tra i rami dei pini marittimi e una pacatezza rilasciata delle ore che si trasmette al corpo / le solite case, le panchine familiari, le strade note, amplificano l’aspetto domestico e anestetico della città in siesta / ritorno, sedata da una stanchezza calma, stordita dalla vegetazione abbondante e rigonfia / ho pranzato con frutta e gelato seduta in un bar, nella grande piazza bianca che disperde le voci smorzandone gli spigoli / il cielo, oltre le nubi sparse, è davvero molto azzurro (220510) 240510 / camminare consente che i rumori scorrano all’indietro poi, per molte ore, mi perdo di fronte al televisore acceso
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dal manifesto di ieri Ora un insegnante che denuncia cosa sta accadendo nella scuola pubblica (tagli insostenibili, 40 ore di lezioni formali spacciate per tempo pieno, test Invalsi in cui non viene rispettata la privacy dei bambini, e chi più ne ha più ne metta) «strumentalizza le istituzioni», farebbe dunque meglio a «candidarsi se vuole fare politica» e per tanto meriterebbe delle sanzioni, come ha minacciato in una circolare riservata il dirigente dell’Ufficio scolastico regionale dell’Emilia Romagna. E’ quanto afferma il ministro dell’Istruzione Maristella Gelmini, sostenendo di condividere e sostenere «pienamente l’operato del direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale dell’Emilia Romagna, Marcello Limina, che ha invitato tutto il personale della scuola a osservare un comportamento istituzionale». La «bomba» era scoppiata ieri grazie al coordinamento di insegnanti di Modena Politeia, che ha diffuso la circolare con cui si invitano i presidi a «sensibilizzare il personale della scuola sul corretto comportamento da tenere con gli organi di stampa». Ma non solo: nella circolare si chiede ai presidi di ricordare che addirittura è improprio «indirizzare ad alte autorità politiche o amministrative diverse dal loro diretto riferimento gerarchico documenti, appelli o richieste». Insomma: se sei un insegnante non puoi rivolgerti al presidente della Repubblica perché salvi la scuola pubblica. Tra le norme citate dal dirigente regionale per sostenere la sua posizione, anche quella in cui si prevedono «sanzioni disciplinari». Censura? Ma per carità, Limina si dice «consapevole che l’amministrazione ha il dovere di dialogare», e per tanto invita i dirigenti scolastici ad aprire sul sito dell’ufficio territoriale una «casella e-mail». Gli insegnanti di Modena in un comunciato hanno già chiesto le dimissioni del dirigente, ma lo stesso ha fatto ieri la Cgil Flc. Mentre le parlamentari del Pd Bastico e Ghizzoni annunciano interrogazioni urgenti sul caso. |